I piccoli passi vanno bene ma serve un po' più di personalità
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Chi va piano va sano e va lontano, recita un detto popolare e la saggezza intrinseca dei proverbi non va sottovalutata, anzi. In quest’ultimo periodo il Torino ha palesato stanchezza fisica e mentale e visti i tanti impegni decisivi ravvicinati dei prossimi giorni è scontato che le forze debbano essere centellinate. Sottolineare che i granata siano in affanno non vuol dire né remare contro e neppure sminuire quanto la squadra di Ventura ha fatto finora, poiché quello che è stato fatto c’è, è sotto gli occhi di tutti e non può essere cancellato. Se qualcuno pensasse ciò o è superficiale nella lettura o peggio ancora in mala fede in quanto pretende di stravolgere il discorso. In un momento così delicato per il Torino bisogna sì pensare positivo, il primo posto a più uno dalla seconda lo impone, e scacciare le negatività, però non si può neppure nascondere la realtà come chi fa finta di pulire e mette la polvere sotto il tappeto, un simile atteggiamento porterebbe solo del male.
Riuscire ad allungare per il Torino, mettendo qualche punto in più fra sé e le altre squadre che vogliono giungere in A direttamente, è fondamentale proprio perché i granata sono la formazione che dovrà affrontare il maggior numero di partite in questo finale di stagione e fare più punti possibili nelle prime gare da disputare metterebbe al riparo dalla inevitabile maggior stanchezza futura. Ecco perché il pareggio di Bari lascia un po’ di amaro in bocca visto che vincere non era impossibile in quanto i padroni di casa non hanno mai realmente messo in difficoltà il Torino, che con un po’ più di determinazione avrebbe potuto conquistare i tre punti. Lasciando perdere di piangere sul latte versato, già mercoledì c’è la possibilità per i granata di portarsi a quattro punti sul Verona. Possibilità concreta perché giocheranno il secondo tempo con la Reggina partendo dall’uno a zero di Glik. Per farlo però dovranno scendere in campo con un atteggiamento ben diverso da quello che avevano tenuto dopo il gol del polacco, quando inspiegabilmente avevano arretrato il baricentro consentendo ai calabresi di sfiorare il pareggio, il palo colpito in pieno da Barillà sta ancora tremando adesso. Oltre tutto la Reggina proverà con tutte le forze a ribaltare il risultato, perché se ci riuscisse potrebbe continuare a sperare di agguantare l’ultimo posto utile per i playoff.
Nell’arco di questo campionato il Torino ha avuto più di un’occasione per provare l’allungo, ma ha sempre fallito e non ha dovuto pagare conseguenze solo perché le altre pretendenti non hanno saputo fare meglio e approfittarne. L’organico del Torino non è inferiore a quello delle altre squadre, forse è persino superiore. I granata hanno un loro gioco, che magari farà storcere il naso a qualcuno, ma che finora ha consentito di stazionare quasi costantemente in vetta alla classifica e di sopperire ai tanti infortuni. Ora è il momento di concretizzare quanto fatto durante tutta la stagione e riconquistare la serie A direttamente. Per farlo ci vogliono grinta e personalità, le stesse caratteristiche che permettono ad un calciatore a seconda di quante se ne hanno di essere adatto alla serie B o alla serie A. Trovare dentro di sé la forza che permette di vincere le partite non servirà solo a conquistare la massima divisione, ma anche a porre le basi per la prossima stagione.