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I precedenti di Maran contro il Toro: storia (finora) a favore granata

di Claudio Colla

Tanta gavetta tra Serie C e B, prima di arrivare, a inizio degli Anni 2010, a fronteggiare abitualmente i grandi nomi del calcio nostrano. E lungo questo percorso Rolando Maran, principale artefice e propiziatore delle imprese di un Cagliari che non smette di stupire, ha trovato sulla propria strada anche il Toro, a partire da ormai quasi 14 anni fa. Prima stagione dell'era Cairo, Maran, alla stagione cadetta di debutto, sulla panchina del Brescia, ottiene un 1-1 sul terreno dei granata, che centreranno poi l'obiettivo promozione. Per il primo doppio scontro col Toro, Maran, sostituito poi da Zeman in primavera, dovrà attendere quattro anni: 2009/10, Toro retrocesso e affidato a Colantuono, Maran, alla guida del Vicenza, otterrà un successo di misura al Menti, per poi capitolare, ancora per mezzo di un 1-0, sul terreno dell'Olimpico. I granata non centrano la promozione, fermati dal Brescia ai playoff, e l'anno seguente, gestione Lerda, ritrovano lo stesso Vicenza di Maran, al timone biancorosso per tutta la stagione: ancora una suddivisione della posta, 2-1 per i granata a Torino, 1-0 per Maran al Menti. Con l'avvento di Ventura, e il passaggio di Maran al Varese, la musica cambia: alla terza giornata il Toro si impone sui lombardi con un secco 2-0, conseguendo poi un pari a reti bianche nella gara di ritorno. Il Varese arriva ai playoff, il Toro conquista il primo posto, alla pari col Pescara di Zeman, Immobile, e Insigne, e il ritorno in A, dopo tre stagioni di purgatorio.

Il 2012/13 è il primo anno di Maran, da tecnico, in Serie A. Ingaggiato dal Catania, col Toro matricola è doppio pari: 0-0 in Sicilia, 2-2, all'ultima gara di campionato, reti di Cerci e Bianchi, che rispondono ad Almiron e Bergessio. Ottava posizione finale per gli etnei di Maran, tecnico sulla cresta dell'onda. Ma il 6 aprile del 2014, è proprio il Toro a costare a Maran, che già era stato rimpiazzato da De Canio in autunno, per poi essere richiamato in servizio, l'esonero dalla panchina del Catania. Stagione complicata per gli etnei, sul quale i granata, al Massimino, si impongono per due reti a una. Reti di Farnerud e Immobile, non basta Bergessio ai rossoazzurri. L'anno seguente, Maran, dopo la retrocessione del club siculo (la stagione la chiude Maurizio Pellegrino), ritrova la Serie A, dopo sole sette giornate, sulla panchina del Chievo Verona, sostituendo Eugenio Corini. Per il tecnico trentino inizierà quello che è per ora il corso più importante della sua carriera da allenatore: contro il Toro un pari a reti bianche e un 2-0 al passivo, per gli scaligeri arriverà in ogni caso una salvezza tranquilla. L'anno seguente, il Chievo disputa una delle stagioni più brillanti della propria storia, con Maran al timone dall'inizio alla fine, e non mancano i sei punti su sei, prima volta in carriera per il tecnico, contro il Toro: 1-0 al Bentegodi, 1-2 a Torino. 

Confermatissimo Maran a Verona, con Mihajlovic alla guida granata la musica, però, cambia ancora una volta: 2-1 in Piemonte, mentre in terra scaligera i granata si impongono per tre reti a una. La doppia sfida con i granata sorride decisamente di più a Maran la stagione seguente, 2017/18: 1-1 in terra sabauda, 0-0 al Bentegodi, e, tre gare dopo, l'addio del tecnico alla panchina clivense. Altri due pari, infine, l'annata successiva: prima di Maran alla guida del Cagliari, ancora uno 0-0 in Sardegna, e un 1-1 da ospiti del Toro di Mazzarri, lo scorso 14 aprile, con reti di Zaza e Pavoletti.

Un bilancio che, in definitiva, parla di 20 gare, suddivise tra sette successi granata, quattro a favore di Maran, nove pareggi. Con 18 reti segnate in tutto dal Toro, 15 dalle squadre a guida Maran. Un Maran che ora guida una squadra sulla cresta dell'onda, che guarda da vicino le grandissime, a cui domenica si opporrà un Toro intento a ritrovare se stesso.