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I vincoli economici sembrano pesare solo al Torino. Per Cairo la squadra è “cannibale”, ma non pone obiettivi

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Urbano Cairo

Il presidente del Torino Urbano Cairo al Festival dello Sport non ha potuto esimersi dal parlare della squadra e rispondendo alle domande dei giornalisti presenti ha detto: “In generale mi piace come si comporta in campo la squadra, gioca proprio da Toro, un Toro cannibale come quello che ho visto lo scorso gennaio con la Fiorentina e poi in altre occasioni”. Interessante la definizione di “cannibale” tenuto conto che in questo avvio di stagione ci sono state tre vittorie con neo promosse, Monza, Cremonese e Lecce, un pareggio con la Lazio e tre sconfitte con squadre due più forti, Atalanta e Inter, e una alla portata, Sassuolo. Sei gol fatti e sette subiti. Senza scordare due punti gettati via per reti incassate nei minuti finali all’89 dall’Inter e al 93’ dal Sassuolo. E a proposito di reti incassate nei finali vanno aggiunte anche quelle realizzate da Mota del Monza al 95’, da Sernicola della Cremonese all’80’ e la terza nonché seconda su rigore di Koopmeiners dell’Atalanta all’84’. Inoltre il Torino ha rallentato visto che ha conquistato 7 punti nelle prime 3 giornate e poi altri 3 nei seguenti 4 match. E’ quindi difficile pensare a un Toro “cannibale” e semmai appare un vitello che procede a passo incerto.

Ovviamente il patron granata Cairo, come sua abitudine ormai da anni, non fissa nessun obiettivo: “Adesso conta solo ripartire per riprendere l'avvio positivo e lavorare con voglia e determinazione, poi vedremo dove saremo in grado di arrivare”. E inoltre pone tutto il peso sulle spalle di mister Juric: “E’ una squadra con buoni valori e tanti giovani, quasi tutti di proprietà, guidata da un allenatore particolarmente bravo nello sviluppare le loro qualità”. E prosegue di fatto assolvendosi per un mercato ancora una volta che non ha dato all’allenatore quanto chiedeva: “Con Juric ho trovato una buona intesa, lo lascio libero di allenare come vuole, mi spiace solo non aver potuto fare di più nel mercato per colpa dei vincoli economici”.
Vincoli economici che sulla carta esistono, ma che hanno permesso, ad esempio, al consiglio di amministrazione della Juventus ieri di approvare il quinto bilancio consecutivo in rosso e con una perdita di 254,3 milioni relativa al bilancio 2021-22 che va a sommarsi a quelle di 209,9 dell’esercizio precedente, 89,7 del 2019/20, 39,9 del 2018/19 e 19,2 del 2017/18. In confronto gli ultimi quattro bilanci negativi del Torino che hanno fatto registrare perdite complessive per 83,30 mln e debiti al 31 dicembre 2021 ammontanti a 103,4 mln sono poca cosa, anche perché basta fare un aumento di capitale come fatto dalla Juventus, sottoscritto al 91,75% per complessivi 366,9 milioni di euro, per abbassare l’indebitamento, quello bianconero infatti è passato da 389 a 153 mln. E gli indebitamenti e i bilanci in rosso anche particolarmente pesantucci, tra l’altro non solo la Juventus fra i club di vertice della Serie A li ha, non ha impedito al club bianconero di acquistare proprio dal Torino Bremer spendendo 41 mln.

Il mese di ottobre comunque dirà quanto può essere “cannibale” il Torino, infatti al termine della sosta per gli impegni della Nazionale alla ripresa del campionato la squadra di Juric dovrà affrontare Napoli, Empoli, Juventus, Cittadella nei sedicesimi di Coppa Italia, Udinese e Milan.  E dirà anche quanto un mercato incompleto peserà sui risultati.


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