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Il 2013 può essere l'inizio di un futuro all'insegna della stabilità

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

Il primo giorno dell’anno è quello dove si elencano i buoni propositi e in casa Toro in cima alla lista non può che esserci il voler porre le basi per un futuro in cui non ci sia più mediocrità e tirare a campare, ossia non ci siano più anni di militanza in serie B, ma campionati nella massima divisione con l’obiettivo a medio termine di piazzarsi a metà classifica e a lungo termine di provare a costruire una squadra che sia in grado di accedere diciamo all’Europa League, meglio volare basso e avere sogni realizzabili e non chimere. Per riuscire a passare dai buoni propositi alla realtà dei fatti si deve agire programmando in modo accorto un giorno dopo l’altro in modo da porre basi solide che permettano poco alla volta di alzare l’asticella in vista di traguardi più ambiziosi.

E’ chiaro che l’obiettivo primario per questo campionato resta quello iniziale di agguantare la salvezza, la strada attualmente imboccata dalla squadra di Ventura è quella giusta, ma il traguardo è ancora lontano e al momento si hanno praticamente le stesse possibilità di riuscire o no. In soccorso del Torino c’è il calciomercato che deve apportare i giusti innesti per rendere la squadra sufficientemente forte per affrontare il girone di ritorno senza pericolosi sbandamenti. Il reparto difensivo, nonostante l’infortunio di Ogbonna, si può considerare all’altezza del compito, sono il centrocampo e l’attacco che hanno bisogno di rinforzi. Il presidente Cairo ha chiaramente detto che la squadra non sarà rivoluzionata e alla luce dell’attuale tredicesimo posto questo è più che sensato, e saranno presi due forse tre giocatori funzionali al gioco del mister. In teoria se i due-tre saranno veramente gli uomini con le caratteristiche adatte potrebbero anche essere sufficienti a patto che si integrino alla perfezione nei meccanismi di gioco e che vadano a colmare la lacuna della fase d’impostazione della manovra offensiva oltre che a incrementare il numero di gol.

Giocatori che facciano al caso del Torino e che già militino in serie A e che non arrivino da periodi più o meno lunghi d’inattività per infortunio o scelte tecniche non ve ne sono molti. Il più funzionale al gioco di Ventura indubbiamente è Almiron, il Catania non pare molto disposto a privarsene, ma a fronte di un’offerta congrua potrebbe anche decidere di cederlo. Fare uno sforzo economico in tal senso non solo sarebbe un gran passo in avanti per questa stagione, ma nonostante non sia giovanissimo, compirà trentatré anni a novembre, è ipotizzabile che un paio di stagioni a livelli buoni le possa fare senza problemi e questo garantirebbe al Torino un centrocampista adeguato che a fianco di Gazzi costituirebbe una coppia in mediana di tutto rispetto. Se arrivasse Almiron allora si dovrebbe poi ragionare se è meglio puntare su un esterno oppure su un attaccante di ruolo. La scelta della tipologia di un giocatore o di un altro dovrebbe dipendere da Ventura basata sul fatto se vuole continuare con il 4-2-4 oppure virare su un forse più solido 4-3-3 però a questo si aggiungerebbero le opportunità offerte dal mercato di trovare un giocatore dal rapporto qualità-prezzo ragionevole. Allo stato attuale un attaccante di ruolo che faccia coppia con Bianchi e si integri con lui garantendo almeno sei-otto gol e che possa essere preso senza spendere una fortuna e che abbia un ingaggio che non superi il tetto di 700-800 mila euro non è facile da trovare, forse sarebbe più semplice da reperire un esterno che darebbe anche maggiori opportunità a Ventura di variare secondo le caratteristiche dell’avversario fra il 4-2-4 e il 4-3-3. Azzeccare due rinforzi in questa sessione di calciomercato non solo garantirebbe il raggiungimento dell’obiettivo stagionale, ma porrebbe anche le basi per un futuro dove la programmazione porta a stazionare stabilmente in serie A.


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