Il borsino dei granata
Flavio Bacile
In salita
Rosina: ottima prova del capitano, che esce per crampi nella ripresa. Tutte le azioni più pericolose del Toro partono dai suoi piedi, il pubblico lo sostiene, e lui rischia anche oltre il dovuto, con risultati sempre confortanti. Peccato esca nel momento in cui Camolese, liberandolo da compiti difensivi, lo sposta dieci metri più avanti, anche perché la difesa del Bologna lo ha sofferto per tutta la partita.
Colombo: finalmente positivo per tutti i novanta minuti, anzi, oltre il novantesimo, nell’ennesima proiezione offensiva sfiora il gol della vittoria. Bravo e fortunato Antonioli, che spinge la palla sulla traversa. Deve migliorare tecnicamente, è giovane, quindi ha tempo per farlo.
Franceschini: ancora una volta positivo, seppur non brillante come nelle precedenti occasioni. Lascia poco, anzi nulla, a Di Vaio che non è proprio l’ultimo arrivato.
Calderoni: un miracolo su Marchini, ed una prestazione sempre positiva. Molto sfortunato nell’occasione del rigore procurato, esce a valanga nel tentativo d’intercettare il pallone, ma Osvaldo cicca il controllo, ed in pratica nasconde la sfera, obbligandolo al fallo.
Barone: finalmente lo vedo anche propositivo nella trequarti avversaria, anche se la mira è spesso sbagliata. Segna un gol, annullato per fuorigioco, tenta la giocata e qualche volta gli riesce.
A centrocampo svolge il solito lavoro di filtro, addolcito da un acume tattico che gli riconosco.
Stabili
Pisano: primo tempo nella norma, anche se con Rubin non crea quell’alternanza sulla fascia che serve per mettere sulle ginocchia il Bologna. Scompare nella ripresa, dove non lo vedo mai superare la linea di centrocampo. In salita per i primi 45’, in brusca discesa per i restanti 45.
Rubin: avesse giocato tutta la partita come la prima mezz’ora, il giudizio su di lui sarebbe stato estremamente positivo. Gli manca un compagno di fascia con cui dialogare, infatti, le cose migliori le fa quando Rosina si sposta sulla sua fascia. Nella ripresa, praticamente, fa solo il difensore, e la sua forza manca al reparto offensivo.
Vailatti: entra al posto di Stellone, una sostituzione che ha destato più di una perplessità nel dopo partita, ma non per la sua prova, che è stata positiva, quanto per il segnale mandato alla squadra avversaria, cioè, ci si difende nell’attesa del contropiede giusto. Lui ci mette impegno e dinamismo, tutto condito da qualche buona giocata.
Stellone: il solito lavoro muscolare con poche possibilità, una, di mettere in difficoltà il portiere avversario. Sostituito nel momento in cui, a mio parere, serviva di più alla squadra, grazie alla sua capacità di tenere palla, farsi fare fallo, far salire la squadra, spizzicare e giocare palloni sporchi.
Natali: non è la sua migliore partita, ma ci può stare dopo tante battaglie. Fisicamente meno reattivo del solito, anche se il suo fisico imponente certamente non può agevolarlo nel breve. Sfiora il gol, con una deviazione di testa, con un difensore del Bologna che respinge la palla sulla linea.
In discesa
Diana: brutto, bruttissimo. Lui per primo non può essere contento di questa prestazione.
Dzemaili: recuperato a furore di popolo, ma evidentemente la benzina che aveva in corpo era limitata. Gioca bene, da play, la prima frazione, facendo girare la palla e giocare tutti, poi cala alla distanza, e con lui, cala vistosamente il centrocampo granata.
Gasbarroni: entra e non incide per nulla sulla partita, gioca tanti palloni e ne sbaglia la maggior parte. Mostra una pochezza d’idee che non possono appartenergli. A questo punto del campionato, possiamo dire, che non ha reso per quanto ci si aspettava, mancano ancora tre partite, speriamo ci smentisca tutti.
Bianchi: praticamente sempre in fuorigioco, più lento e macchinoso del solito. Fatica a trovare la posizione, spesso raddoppiato, sbaglia anche alcuni appoggi facili. Sul finale partita ha sui suoi piedi la palla gol che aveva cercato per tutta la partita. La sbaglia, e per lui, resta il giudizio negativo, di una partita che non ha giocato bene.
Il tecnico
Camolese: la sensazione che il cambio di Stellone, e quello immediatamente successivo di Rosina, per infortunio, abbia indebolito la squadra. Vero che il Toro faticava a riproporsi in attacco, ma è altrettanto vero che il Bologna non aveva creato nulla di serio, e che forzatamente doveva giocarsi la parità numerica in difesa. Resta da capire perché Abate e Saumel non abbiano trovato spazio, anche perché Diana e Gasbarroni non sono sembrati nel loro periodo di massimo splendore.