Il caso Torino può riscrivere le regole del campionato?
Fonte: Elena Rossin
Dopo il focolaio di Covid che aveva colpito il Genoa la Lega Serie A per questo periodi di pandemia si era data nuove regole: una squadra può giocare se ha a disposizione 13 calciatori tra i quali un portiere ed è possibile chiedere il rinvio di una sola partita nell’arco del campionato. Poi c’è stato il caso di Juventus-Napoli con la squadra partenopea che non si è presentata a Torino perché nell’imminenza della partenza l’Autorità sanitaria locale aveva impedito alla squadra di partire poiché si erano verificati nel gruppo squadra alcuni casi di positività al virus. Il Napoli in un primo momento fu sconfitto a tavolino e gli fu anche dato un punto di penalizzazione e poi dopo i ricorsi furono annullate sia la sconfitta sia la penalizzazione e fu deciso che la partita si doveva giocare, infatti è programmata per mercoledì 17 marzo. Adesso il caso Torino con i granata che da più di una settimana hanno visto passare da due a otto i giocatori positivi al Covid con la variante inglese e che hanno anche due membri dello staff colpiti dal virus. Questo ha fatto sì che il Torino il 19 febbraio giocasse a Cagliari privo di tre calciatori e che poi da martedì 23 febbraio l’Asl chiudesse il centro d’allenamento, il Filadelfia, e che disponesse l’isolamento domiciliare per tutto il gruppo squadra fino alla mezzanotte del 2 marzo. La conseguenza è stata che la partita Torino-Sassuolo in programma venerdì scorso non è stata disputata per ordine dell’Asl e che la Lega Serie A l’ha rinviata al 17 marzo. Il Torino ogni 48 ore deve sottoporsi ai tamponi che verificano che non ci siano altri casi di positività e questo ha permesso ieri di riaprire il Filadelfia, ma solo per permettere ai giocatori negativi di allenarsi all’aperto e mantenendo le distanze gli uni dagli altri. Oggi pomeriggio il gruppo squadra sarà sottoposto a un nuovo giro di tamponi e solo domani mattina si sapranno gli esiti e poi l’Asl deciderà se permettere al Torino di partire per Roma e quindi di disputare la partita con la Lazio, ma se i granata non si presenteranno all’Olimpico della Capitale perderanno a tavolino la partita.
Il caso Torino, che è diverso da quello del Napoli potrà indurre la Lega Serie A a cambiare di nuovo le regole? Difficile da ipotizzare perché si è già nella seconda parte del campionato e ci sarebbe poco tempo per recuperare le partite. Ma il campionato deve anche svolgersi regolarmente e non essere inficiato da squadre che giocano penalizzate non solo dall’assenza di giocatori, ma anche dal non essersi allenate normalmente. Ancor più l’esito del campionato verrebbe falsato se una squadra non può presentarsi in campo perché l’Asl per salvaguardare la salute pubblica le impedisce di farlo e quindi perde a tavolino. La pandemia ha stravolto e continua a farlo la vita delle persone in tutto il mondo e tantissimi subiscono anche gravi penalizzazioni a livello lavorativo quando non arrivano addirittura a perdere il lavoro. Il calcio è uno sport e in quanto tale prima di tutto deve garantire la lealtà che non è solo rispettare le regole, ma avere regole che non penalizzino nessuno. Far giocare il Torino domani alle 18,30 senza che i granata si siano potuti allenare secondo i consueti canoni o infliggergli la sconfitta a tavolino qualora gli fosse proibito recarsi a Roma va contro la lealtà sportiva e il campionato ne uscirebbe falsato. Riscrivere le regole della Serie A pur tenendo conto che è molto complicato si può, ma bisogna che tutti lo vogliano e si deve rammentare che oggi è toccato al Torino però domani potrebbe toccare a qualche altra squadra poiché purtroppo la pandemia non è ancora stata debellata.