Il curioso caso (?) al Torino di ben due cervelli del gioco offensivo, Praet e Miranchuk, affittati e con riscatti “problematici”
Fonte: Elena Rossin
Il gioco di Juric prevede due uomini alle spalle della punta e almeno uno di questi due deve avere spiccate doti di avere visione del gioco, di creare la superiorità numerica, di saper fare il passaggio vincente per il compagno che poi segna e possibilmente di essere lui stesso capace di andare in gol. L’anno scorso era Praet a incarnare questo tipo di giocatore e quest’anno è Miranchuk. Anche se si tratta di una tipologia di giocatore chiave il Torino però ha preferito puntare su due elementi in prestito con diritto di riscatto. Giocatori dalle indubbie qualità tecniche, ma che però avevano bisogno di rilanciarsi: Praet frenato da qualche acciacco nel Leicester non era riuscito a ricavarsi uno spazio significativo e Miranchuk anche lui non si era imposto quanto avrebbe potuto nell’Atalanta. Arrivati però al Torino si sono rivelati decisamente utili e infatti Juric rinunciava a Dennis solo se era infortunato e la stessa cosa sta facendo in questa stagione con Aleksej. Il mister granata avrebbe voluto anche quest’anno avere Praet, ma la società non lo ha riscattato perché riteneva troppi i 15 milioni che avrebbe dovuto sborsare al Leicester, ma il club inglese non ha fatto sconti e così ha preso Miranchuk, ovviamente sempre in prestito e con l’opzione del riscatto a 12 mln.
Come ha reso noto Tuttosport, però il riscatto di Miranchuk presenta delle possibili criticità perché prima di essere prestato al Torino l’Atalanta ha voluto, giustamente, tutelarsi e così ha fatto un accordo con il giocatore per prolungargli il contratto, in scadenza il 30 giugno 2024, con due clausole: la prima unilaterale fino al 2025 e la seconda fino al 2026. Questo vuole dire che a fine stagione il Torino o sborsa i 12 mln concordati senza avere quasi speranze di uno sconto oppure dice addio a Aleksej. Che il Torino non sapesse che in Inghilterra difficilmente i club fanno sconti è difficile crederlo e lo è ancora di più che non sapesse delle clausole nel contratto di Miranchuk. Che dire, sembra ripetersi lo scenario già visto. Per carità, a fine campionato il Torino potrebbe benissimo riscattare il russo, ma va ricordato che ci sarebbero da riscattare anche Vlasic e al West Ham per farlo andranno versati 15 mln, Lazaro dall’Inter spendendo 6 mln, mentre per Radonjic scatterà l’obbligo, già raggiunte le presenze per il riscatto, a inizio girone di ritorno per 2 mln da elargire all’Olympique Marsiglia. Un gruzzolo complessivo di ben 35 mln, non proprio poco. Cairo sarà disposto a spendere questi soldi?
Sorge spontanea una domanda: Perché il Torino per ben due stagioni consecutive ha preso giocatori chiave sempre in prestito? La risposta dovrebbe darla il presidente Cairo, ovviamente. Che la dia però ci sono sonori dubbi. Il Torino con Juric si è decisamente avvicinato a fare quel famoso salto di qualità, ma per farlo effettivamente servirebbe che la società gli fornisse non solo una rosa completa e all’altezza, ma anche giocatori sui quali contare non solo per una stagione. Sarà solo un caso che ben due cervelli del gioco offensivo, Praet e Miranchuk, siano stati affittati e abbiano riscatti “problematici”?