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Il dilemma del Toro con il Verona: stare accorti o giocarsi il tutto per tutto

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

Ci sono dei momenti della vita dove ci si trova davanti a un bivio e prendere una decisione è un obbligo. Il Torino è in questa condizione e non ha la possibilità di rimandare le scelte perché davanti ha prima la sfida con il Verona e poi quella con la Juventus e il numero dei punti che conquisterà dirà se il salto di qualità è possibile farlo già adesso o se deve essere posticipato alla prossima stagione. Non è una situazione da dentro o fuori perché non c’è l’obbligo di raggiungere l’obiettivo in quanto a inizio stagione non era stata assolutamente programmata la lotta per accaparrarsi un posto in Europa League, ma il campionato ha portato il Torino a un passo da questa possibilità ed è diventato quindi inevitabile che provi a cogliere questa opportunità, in ciò consiste l’obbligo che il Torino ha verso se stesso e verso i suoi tifosi.

 

La decisione da prendere è quella di puntare tutte le forze sulla partita con il Verona, squadra equivalente per qualità e possibilità al Torino, e poi su quella con la Juventus, formazione che sta dominando il campionato quindi superiore, oppure distribuirle in modo accorto su entrambe le partite. Tocca a Ventura prendere questa decisione assumendosi di conseguenza la responsabilità della scelta che porterà inevitabilmente onori o critiche. Il mister per il Verona avrà a disposizione quasi tutti i giocatori, tranne Gazzi che ha quasi compiuto il programma di recupero dall’infortunio alla caviglia, e potrebbe non avere al meglio o non avere del tutto Darmian, che ha accusato una lombalgia e nei due giorni scorsi non si è potuto allenare con i compagni, ma ha svolto un lavoro personalizzato. E’ vero che nel mercato di gennaio la società ha ingaggiato Vesovic preso proprio come sostituto di Darmian, però il giocatore serbo non ha avuto ancora sufficiente tempo per entrare totalmente nei meccanismi di gioco della nuova squadra e quindi non può dare le stesse garanzie di Darmian. A questo si aggiunge il fatto che sei giocatori sono in diffida Padelli, Maksimovic, Glik, Kurtic, Cerci e Immobile, buona parte della difesa titolare e tutti gli attaccanti che finora hanno segnato, poiché gli altri avranno sì giocato poco, ma quando sono scesi in campo non sono riusciti mai a realizzare neppure un golletto, perciò non è per nulla facile valutare se è più opportuno utilizzare un giocatore o un altro con il rischio di alterare l’equilibrio della squadra e non riuscire a giocare come si vorrebbe oppure trovarsi poi nella partita successiva con uomini chiave squalificati.

 

Qualunque decisione prenda Ventura può avere risolti positivi o negativi e soprattutto non c’è una scelta che a priori dia maggiori garanzie dell’altra. E’ chiaro che se Darmian continua ad avere mal di schiena rischiarlo sarebbe un azzardo perché farlo giocare potrebbe peggiorare il problema e finire per tenerlo fuori per un tempo maggiore. Mandare in campo Vesovic sarebbe per il ragazzo un’opportunità, ma lo esporrebbe anche a rischio errori poiché non ha ancora gli automatismi con i compagni e la conoscenza del campionato italiano, nessuno giudicherebbe male il serbo se trovasse difficoltà, però potrebbe risentirne il risultato e questo influirebbe abbastanza sulla possibilità di continuare a lottare per l’Europa League. C’è sempre la possibilità di utilizzare Basha al posto di Darmian che sarebbe la classica via di mezzo, però inevitabilmente verrebbe un po’ modificato l’assetto della squadra poiché Matteo e Migjen hanno caratteristiche tecniche differenti. Stesso ordine di dubbi sull’utilizzare o meno con il Verona giocatori che sono in diffida: se si risparmiano e poi non si conquistano punti c’è il rammarico che magari con loro in campo la partita sarebbe finita diversamente, se si fanno giocare e vengono ammoniti si deve affrontare il derby senza uomini chiave, però potrebbe sempre accadere che nessuno di loro si veda sventolare dall’arbitro il cartellino giallo sotto il naso. Dilemma. Tutto e il contrario di tutto può succedere.
Utilizzando la saggezza popolare verrebbe quasi da pensare che forse sarebbe meglio non fare nessun calcolo e presentarsi al Bentegodi con la migliore formazione, salvo defezioni per problemi fisici, e provare a conquistare i tre punti e poi andare allo Juventus Stadiun e se mancherà qualche titolare pazienza, anzi motivo in più per chi scenderà in campo di dare il centodieci per cento e non far rimpiangere i compagni assenti. Sei sono i punti in palio in queste due gare e l’unica cosa che bisogna fare e provare a conquistarli tutti, poi se ne arriveranno meno o anche nessuno vorrà dire che la società dovrà concentrarsi sul programmare la prossima stagione con l’obiettivo di puntare all’Europa League.


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