Il finto stupore sui numeri di Sanabria
Premessa: Antonio Sanabria è un buon giocatore! Combatte, non si risparmia, ha buona tecnica ed è anche ben voluto dalla tifoseria. Il problema però che non è prolifico, non lo è mai stato nelle sue esperienze in Serie A ed è quindi colpevole stupirsi di tutto ciò. I numeri dell’attaccante paraguaiano parlano chiaro ed erano ben noti anche alla dirigenza granata che si è presa un rischio nel post Belotti. Sanabria e il giovane Pellegri, spesso fermato dagli infortuni, sono le uniche punte centrali di una rosa infarcita di fantasista, mezzepunte e centrocampisti offensivi. La produzione offensiva non è eccezionale, anche se la squadra ha discreta qualità sulla trequarti, ma non si può chiedere a Sanabria di diventare un bomber implacabile a ventisei anni.
Nella scorsa stagione 29 presenze e 6 reti con la maglia del Toro, non male considerando che in rosa c’erano ancora Belotti e Zaza. Nella stagione 2020/21 le reti sono state 5 in 14 partite. Nella Liga: 3 gol in 16 partite, nell'annata ‘19/’20 con il Genoa in 24 partite ha messo a referto 6 reti. L'anno prima, sempre con il Grifone, 3 reti in 18 partite.
I freddi numeri non rendono giustizia al lavoro di sponda, sacrificio e alle belle giocate che Sanabria garantisce nei novanta minuti, ma non ha mai avuto numeri da super cannoniere, pur giocando alcune stagioni da rincalzo e non da titolare inamovibile.
Se volessimo fare un confronto con due centravanti accostati al Toro nel recente passato i numeri sarebbero diversi. L'ariete Petagna, prima di fare il rincalzo al Napoli, nelle due stagioni con la SPAL ha segnato 12 gol in 26 presenze l'ultimo anno a Ferrara e 16 gol in 36 presenze nell’annata 2018-19.
Se guardiamo invece le statistiche di Artem Dovbyk, asso 25enne del Dnipro, notiamo che nella stagione in corso la punta ucraina ha messo a referto 6 gol in 7 partite, più 4 reti in 4 incontri di Conference League. L'anno scorso ha chiuso con 14 reti in 17 presenze nella Prem'er-Liha.