Il gol gioia e cruccio della squadra granata
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Quattro gol realizzati in quattro partite collocano il Torino al 13° posto della classifica relativa alle reti realizzate in coabitazione con Parma e Milan e questo dato è in linea con il decimo posto diviso con Roma (che ha disputato una partita in meno), Parma Udinese e Bologna e con i quattro punti, che poi sono cinque effettivamente conquistati al netto del meno uno di penalizzazione.
Analizzando nello specifico le singole partite finora disputate (dati elaborati da Panini Digital) si ha la conferma che il Torino crea occasioni da gol sia in casa sia in trasferta, ma non è altrettanto cinico nel realizzarle. Siena – Torino 0 – 0 durata della gara 97’; tiri verso la porta 8; tiri nello specchio della porta 1; attacco alla porta 55,4%; pericolosità 33,5%; angoli battuti 5; i giocatori che hanno effettuato più tiri sono stati Meggiorini 4 (97’ giocati) e Bianchi 3 (97’). Torino – Pescara 3 – 0 (34’ Sgrigna, 59’ Brighi, 62’ Bianchi) durata della gara 96’; tiri verso la porta 15; tiri nello specchio della porta 10; attacco alla porta 50%; pericolosità 83,2%; angoli battuti 5; i giocatori che hanno effettuato più tiri sono stati Sgrigna 5 (66’), Santana 4 (96’), Bianchi 2 (80’), Sansone 2 (16’) e Brighi 1 (96’). Torino – Inter 0 – 2 durata della gara 97’; tiri verso la porta 9; tiri nello specchio della porta 3; attacco alla porta 51,7%; pericolosità 27,8%; angoli battuti 6; i giocatori che hanno effettuato più tiri sono stati Bianchi 3 (79’), Sgrigna 1 (61’) e Meggiorini 1. Sampdoria – Torino 1 – 1 (69’ Bianchi su rigore) durata della gara 97’; tiri verso la porta 12; tiri nello specchio della porta 3; attacco alla porta 46,2%; pericolosità 34,7%; angoli battuti 3; i giocatori che hanno effettuato più tiri sono stati Cerci 4 (97’), Sgrigna 3 (21) e Bianchi 2 (76’). La media del Torino è: tiri verso la porta 11 (14° posto); tiri nello specchio della porta 4,3 (14° posto in coabitazione con il Catania); attacco alla porta 51,2% (3° posto); pericolosità 44,8% (9° posto); angoli battuti 4,8 (13° posto in coabitazione con il Parma).
Al termine della partita con l’Inter mister Ventura aveva dichiarato: “Abbiamo avuto almeno sei-sette situazioni clamorose di possibilità di ultimo passaggio che, se fatte senza errore, avrebbero messo l’uomo davanti al portiere e questo significa quello che avremmo potuto fare e non abbiamo fatto”. Alla fine della partita di Coppa Italia con il Lecce aveva detto: “Nel primo tempo abbiamo realizzato due gol e creato un numero incredibile di palle gol e quando abbiamo subito la prima rete abbiamo ripreso a macinare e alla fine abbiamo realizzato quattro gol e preso un palo e abbiamo sbagliato altre occasioni, tutte però con giocate di ottima fattura”. Tante volte già lo scorso anno Ventura commentando le partite aveva detto che erano state create più e più occasioni da gol non trasformate in reti per errori nell’ultimo passaggio. Non per niente lo scorso campionato in B i granata, pur avendo concluso il torneo al primo posto in coabitazione con il Pescara, avevano con 57 gol fatti il quinto attacco come Varese e Sassuolo. Quindi il primo posto è stato determinato in buona misura dall’aver la difesa meno battuta del torneo, ventotto i gol subiti. E anche in questa stagione la difesa granata si sta confermando fra le migliori, infatti, è la quinta con tre reti al passivo, preceduta con due da quelle di Juventus, Napoli, Lazio e Atalanta. Spesso mister Ventura parlando della solidità della difesa ha sottolineato che “è frutto del lavoro collettivo di tutta la squadra, a partire dalle punte, che partecipano anche alla fase difensiva”.
Alla luce quindi dei dati e delle parole di Ventura sorge la domanda: ma se le punte non si sacrificassero nella fase difensiva e di conseguenza il Torino non si difendesse in undici, magari solo in nove o otto, la squadra reggerebbe l’impatto offensivo degli avversari? Se la risposta fosse sì allora perché non provare a togliere almeno in parte questo compito alle punte, lasciandole libere di concentrare tutte le energie solo sulla manovra offensiva per vedere se le occasioni da gol create si trasformano in un numero maggiore di reti realizzate? Ovviamente se la risposta alla prima domanda fosse no provare a cambiare in parte il gioco sarebbe controproducente. La vecchia regola del calcio “prima di tutto non subire gol” è sempre valida, ma anche segnare è fondamentale per raggiungere l’obiettivo di restare in serie A, perché il solo creare occasioni da rete se poi la palla non la si insacca alla lunga potrebbe non bastare. La precisione e il cinismo sottoporta non sono optional. L’Udinese ha in classifica gli stessi punti del Torino (4), ha realizzato 6 gol e subiti 9. I tiri verso la porta dei friulani sono stati 9,3 (17° posto in coabitazione con l’Atalanta), i tiri nello specchio della porta 3,8 (17° con il Siena), i gol fatti 1,5 (6° con Fiorentina, Genoa e Inter), hanno una pericolosità del 39,7% (17°) che corrisponde ad un attacco alla porta del 50,5% (4°). Confrontandoli con i granata sotto porta sono più incisivi, interessante sarà vedere questa sera come si comporteranno le due squadre affrontandosi.
La crescita del Torino deve comunque necessariamente passare dal trasformare la media di undici tiri a partita verso la porta in un numero maggiore degli attuali 4,3 nello specchio della porta perché lo dicono i quattro gol realizzati: sovente quando si tira in porta si segna.