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Il match analyst Sena a TG: "Verdi colma lacuna dei passaggi chiave"

di Redazione TG

L'acquisto di Simone Verdi è stato travagliato da parte dei granata, il presidente Cairo ha affrontato una spesa importante per integrare la rosa di mister Mazzarri. Come inciderà nel gioco granata il neo acquisto?

La redazione di torinogranata l'ha chiesto a Eugenio Sena, allenatore UEFA B e Match Analyst, ex collaboratore di Yeovil Town, Juventus Academy Russia e Cina, Debrecen e ChievoVerona.  Attualmente collabora con SICS e scrive per Allenaremania.

Condividi l’acquisto di Verdi?

Condivido pienamente, è un calciatore con le caratteristiche da “Toro" della passata stagione. Le stesse si stanno riscontrando già in queste due giornate, quindi credo sia un valore aggiunto all’organico dei granata.

Quali sono le caratteristiche della passata stagione di cui parli?

La squadra di Mazzarri è quella che ha creato più duelli ( quasi 5.800) di tutte le altre 19 della Serie A, la quinta per dribbling riusciti. È stata anche la quinta per numero di cross effettuati, 124 da Ansaldi. Però è penultima per passaggi chiave e solo nona per assist ( inteso come passaggio finale seguito da un tiro di un altro compagno).

E in queste due giornate?

Sempre prima per duelli, seconda per dribbling riusciti, quinta per cross. Però dall’altro lato della classifica come assist e solo 15esima per passaggi chiave. Solo 19 tiri totali, in cima troviamo Belotti e De Silvestri con 4 ciascuno. Il Torino è a punteggio pieno, però due goal su palla inattive, tratto distintivo per il Toro. Belotti ha tirato 98 volte, di cui 51 in porta e ben 20 di testa.

Quindi quali sono le caratteristiche di Verdi visto al Napoli?

Difficile dare una valutazione, visto il minutaggio a contagocce. Durante tutto l’arco della passata stagione, è sceso in campo per un totale di 768 minuti, ciò vuol dire meno di 9 partite in totale. Le reti segnate sono state 3 (una su rigore), su 12 tiri totali.

Allora facciamo un passo indietro… Verdi nell’ultima stagione al Bologna?

La musica cambia: 34 partite giocate (più di 3000 minuti) e come attaccante ha segnato 10 goal (2 su rigore) su un totale di 73 tiri (di questi 34 in porta). Nel sistema di Donadoni ha vinto 97 dribbling, 7° nella serie A di quell’anno. Ma Verdi ha lavorato anche per la squadra: 41 volte ha mandato a tiro un compagno, con 63 crosso all’attivo.

Come si può inserire negli di Mazzarri?

Ho sentito dire a Verdi che vuole ritornare ad essere ai livelli del Bologna. Se riuscisse a riproporre questa alta percentuale di tiri e dribbling vinti, con l’aggiunta dei cross per il Gallo Belotti, sarebbe perfetto per gli ingranaggi di Walter Mazzarri. Il suo punto debole è il colpo di testa in fase d’attacco: nell’ultimo anno al Bologna 1 tiro di testa su 73, al Napoli zero su 12. Come ho detto, lui ha altre caratteristiche.

Può fare la seconda punta?

Certo, senza dubbio può fungere da seconda punta, ala e anche falso nueve, tatticamente è molto versatile. La sua dote maggiore tecnicamente è quella di sapere usare sia il piede destro che sinistro, rendendolo duttile ad ogni allenatore e imprevedibile a molto avversari.

Quindi Mazzarri modificherà il 3-5-2?

I “numeri” magari cambieranno, ma la base è data dai principi di gioco che resteranno uguali. In ogni modo, già contro l’Atalanta si è visto un Torino indirizzato più verso un 3-4-2-1, con Meitè e Berenguer dietro a Belotti. Se mister Mazzarri mantenesse questo modulo, potrebbe prendere il posto di uno tra lo spagnolo e il francese. Magari questo scelta di modulo è stata dettata dal dover contenere un avversario come l’Atalanta, sempre tra le prime in Serie A per azioni di attacco. Invece con la coppia Zaza-Belotti, lo vedo più come trequartista, perché l’ampiezza di gioco viene già data da giocatori come Aina, De Silvestri, Ansaldi, quindi andando più verso un 3-4-1-2.

Il Toro aveva bisogno di uomo tra le linee come dichiarato da Cairo…come mai?

Possiamo dire di avere già indirettamente risposto ala domanda. Nella scorsa stagione la squadra di Cairo si è classificata penultima per passaggi chiave e la troviamo nel lato sinistro per assist. Queste sono le caratteristiche di un ideale “uomo tra le linee”, possono avvicinarsi all’ identikit di Verdi.

Come cambia la fase difensiva del Toro con Verdi in campo?

Al Napoli che al Bologna si è dimostrato disponibile nel rientrare per aiutare i compagni. Sia con un 3-4-1-2 o 3-5-2 dovrà far parte del suo reparto, effettuare pressioni sul portatore e compattarsi nel pressing di reparto.

La difesa a 3 con Lyanco al posto di Nkolou può perdere qualcosa? Oppure è talmente collaudato che si può cambiare giocatori?

Credo che il serbo/brasiliano possa fare molte bene. Nella fase di possesso Mazzarri predilige lanci lunghi verso Belotti o sulle fasce, quindi c’è poca costruzione dal basso con Sirigu primo attore di questo principio. Per questo i granata sono sempre primi per duelli. Nella fase difensiva, molto dipende anche dal rientro dei laterali, ma il Toro ha giocato l’anno scorso a 3 dietro, quindi questo assetto è già ben saldato.