Il mercato del Torino dovrà concentrarsi sul colmare il gap aumentando la tecnica che potenzi l’attacco
Fonte: Elena Rossin
Il pareggio del Torino a reti inviolate ieri sera con il Milan capolista ha certificato quello che mister Juric da tempo, per essere precisi dal suo arrivo sulla panchina granata, ripete instancabilmente “ci manca sempre quel po’ di tecnica”. La fase difensiva, vero tallone d’Achille delle due passate stagioni, il tecnico croato l’ha aggiustata più che bene sfruttando Bremer che raramente incappa in una partita non su alti libelli e spesso sfodera prestazioni molto al di sopra della media. E in più ha anche tirato a lucido Djidji e Rodriguez e lo sta facendo anche con Izzo e sta portando a maturazione i più giovani Buongiorno e Zima.
E’ riuscito Juric a ridare compattezza, autostima e a infondere determinazione al gruppo con il suo gioco che permette alla squadra di essere equilibrata, ma a un certo punto si è arenato. La fase offensiva non riesce a decollare Il Torino crea, alle volte più alle volte meno, ma poi per quanto faccia al momento dell’ultimo passaggio e del tiro in porta non capitalizza. Un limite che ha cause ben precise: mancano i giocatori di qualità. E se anche in rosa ci sarebbero, leggasi Praet oppure Pjaca, fisicamente hanno problemi e di conseguenza non riescono a giocare con continuità per cui non rendono per quanto potrebbero. C’è anche Brekalo, elemento interessante, ma che dopo un impatto promettente con il calcio italiano e con quello di Juric nell’ultimo periodo si è un po’ perso. In attacco Belotti prima ha avuto due infortuni e adesso pur trascinando la squadra, sacrificandosi come al solito se occorre e lo ha fatto anche ieri sera, non riesce ad essere un cecchino sotto porta e per quel che riguarda le altre punte è meglio stendere un velo pietoso. Sanabria è l’unico che ha caratteristiche sfruttabili, ma anche lui per quel che riguarda i gol non è proprio un bomber ed è pure infortunato.
Lo si è detto e ridetto, ma non ci si stanca a ripeterlo e pazienza se si risulta noiosi: è dal mercato che deve arrivare ciò che serve a colmare il gap aumentando la tecnica che potenzi l’attacco. Il centravanti dei prossimi anni può continuare ad essere Belotti? Sì, se lui è convinto di restare, ma allora servono giocatori che lo supportino a dovere. Oppure il centravanti può essere un altro? Certo che può esserlo, ma occorre che veda la porta con continuità e comunque resta il fatto che va rifornito a dovere. Il presidente Cairo deve agire in tal senso e senza indebolire la fase difensiva altrimenti la coperta rimarrà sempre corta e Juric o qualsiasi altro allenatore non potranno mai andare oltre il centro classifica, posizione più o posizione meno il risultato comunque non cambia.