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Il mercato del Torino non è ancora entrato nel vivo: pesano tante incognite

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin

A parte il rinnovo del prestito di Carlão all’Apoel Nicosia il mercato del Torino sembra essere bloccato fra trattative di rinnovo, Sirigu su tutti, e di acquisizioni che, però, presentano complicazioni, Verissimo, o s’impantanano momentaneamente sulla cifra degli emolumenti e sulla durata del contratto, Peres. Per il resto tante voci e sondaggi più o meno vicini a trasformarsi in vere e proprie trattative in attesa che il calciomercato apra ufficialmente i battenti, avverrà il primo luglio, e che il Mondiale in Russia avanzi fino almeno alla fase ad eliminazione diretta, gli ottavi inizieranno il trenta giugno. Per carità, magari, il Torino sta agendo talmente bene sottotraccia che non trapelano novità e improvvisamente comunicherà il rinnovo, l’acquisizione o la cessione di più di un giocatore, ma al momento è legittimo che i tifosi e non solo loro si chiedano perché non ci sono accelerate tenuto conto che la nuova stagione granata inizierà il sei luglio con il raduno e entrerà nel vivo con il ritiro a Bormio dall’otto.

Mazzarri quando inizierà fra ventuno giorni a lavorare con i giocatori ha bisogno di avere già buona parte del gruppo a disposizione e, soprattutto, certezze su chi sarà in rosa poiché deve impostare il nuovo modulo base, il 3-5-2, e se non ha gli uomini giusti dovrà continuare, come ha fatto dal momento del suo arrivo lo scorso quattro gennaio, a utilizzare sistemi di gioco più consoni alla rosa 3-4-2-1, 3-4-1-2 e 3-4-3, che, invece, semmai intenderebbe adottare a partita in corso o, al più, in qualche occasione a fronte di certi avversari.

La difesa è da ricostruire, il centrocampo è da potenziare e l’attacco è da sfoltire e adeguare. Per la porta dando per scontato che Sirigu resti e che lo stesso accada a Ichazo c’è da trovare il sostituto del giovane Milinkovic-Savic che andrà in prestito per giocare con continuità e accumulare esperienza.
In difesa a parte N’Koulou e Moretti che rinnoverà per Bonifazi vale il discorso fatto per Milinkovic-Savic e su Lyanco grava l’incognita di quanto tempo gli servirà per rimettersi dall’operazione al piede, quindi, servono due titolare e due riserve.
Gli esterni, Molinaro è in scadenza di contratto e ha quasi trentacinque anni. Barreca, dopo una stagione molto travagliata a causa degli infortuni, è pronto a fare le valige e c’è da capire se definitivamente o temporaneamente. Ansaldi e De Silvestri sono gli unici che dovrebbero restare, ma se, come è ben probabile, arriverà, Bruno Peres De Silvestri dovrà contendergli il posto e sarà disposto a farlo? Per quel che riguarda, quindi, gli esterni il Torino dovrà trovare almeno due riserve.
A centrocampo Valdifiori andrà via e Acquah e Obi sono dati in partenza, come già in tante altre sessioni di mercato anche se poi finora sono sempre rimasti, ma sempre senza riuscire a ricavarsi, per motivi differenti, grandi spazi: qualche gara da titolari, quasi sempre quando altri compagni sono squalificati o infortunati, subentri a partita in corso e tanta panchina. Baselli è oggetto di attenzioni da parte di più società che lo vorrebbero prendere, su tutte Roma e Lazio. Rincon, invece, è un punto fermo. Di conseguenza all’appello mancano uno o due titolari, dipende se Baselli resterà oppure no, e da due a tre riserve.  
In attacco dato per scontato che Belotti resti per tutti gli altri è un’incognita. Niang non ha convinto e il Torino spera di poterlo collocare altrove. Ljajic, Falque, Berenguer ed Edera hanno caratteristiche tecniche che non sono le più idonee per il 3-5-2. Rinunciare a giocatori come Ljajic o Falque, ma anche alla freschezza di Edera è cosa da ben valutare, però, l’allenatore va assecondato altrimenti lo si mette in difficoltà. Tanto dipenderà dalla cessione di Niang e le speranze sono legate a quanto saprà mettersi in luce durante il Mondiale, il Torino può accettare una minusvalenza, ma non eccessiva. Pensando solo al modulo l’unica soluzione sarebbe trovare un titolare forte, nel senso che sia una punta vera e che vada in doppia cifra in termini di gol, da affiancare a Belotti e due riserve non troppo scommesse.

La sensazione è che Sirigu alla fine rimarrà, anche perché far digerire all’ambiente una sua cessione sarebbe durissima. Moretti rinnoverà per un’altra stagione. Arriverà Peres così come saranno presi un paio di giocatori scommessa uno per la difesa e un altro molto probabilmente per l’attacco. Più di uno di quelli che non sono considerati incedibili rimarrà. La cessione di Ljajic, che avrà mercato grazie al Mondiale, è meglio metterla in conto così come la permanenza di Niang. Il futuro di Baselli dipenderà anche dall’opportunità di cederlo senza impoverire palesemente la rosa e alla fine potrebbe essere sacrificato Falque per fare cassa. Le altre caselle in entrata saranno occupate da giocatori di prospettiva o da rilanciare. Sarà compito di Mazzarri amalgamante chi resterà con chi arriverà, far decollare chi è una scommessa o chi ha bisogno di riaffermarsi e, magari, adattare qualche calciatore al suo gioco in modo che la squadra risulti più competitiva possibile.


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