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Il mercato granata decollerà dopo le soluzioni delle comproprietà

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

Che nessuno si illuda e che tutti si armino di sacrosanta pazienza perché il nodo delle comproprietà tiene in stallo il calciomercato. Al diciannove, data entro la quale si possono risolvere le comproprietà senza dover andare alle famigerate buste, manca una settimana … di passione e di trattative fittissime. Solo quando si capirà esattamente chi è il proprietario dei cartellini dei giocatori si può iniziare a imbastire discorsi che possono tramutarsi in trattative vere e proprie. Tutto questo spiega in parte perché ieri nell’incontro tra Torino e Juventus non ci sia stata la fumata bianca per il passaggio di Ogbonna: Boakye, Gabbiadini e Immobile sono in comproprietà fra il club bianconero e rispettivamente Genoa, Atalanta e ancora Genoa. E altri tre giocatori ossia De Ceglie, Marrone e Ziegler, che potrebbero rientrare nella trattativa come contropartite tecniche e che sono tutti della Juventus non è detto che non rientrino, soprattutto i primi due, in affari differenti con altre società diverse da quella granata, e diventino comproprietà in questa sessione di mercato. Il fatto poi che Cairo sia tornato a chiedere 18-20 milioni per cedere Ogbonna sta nell’ordine naturale del tira e molla per provare ad ottenere di più, infatti, Marotta ha contro-ribattuto che il giocatore ne vale all’incirca la metà.

Accantonando, per il momento, l’affaire Ogbonna e anche quello Cerci, che è sempre più probabile che potrà essere risolto andando alle buste, ci sono spiragli confortanti per il rinnovo di Rodriguez e per la permanenza di Brighi, giocatori che rappresentano delle certezze per una squadra come il Torino che ha bisogno di calciatori d’esperienza e con discrete o anche più che discrete doti tecniche che si adattano al gioco di Ventura e che ne conoscono il carattere e le richieste. Non troppo positiva invece la notizia che la Commissione disciplinare ha fissato il 4 luglio come data di inizio del processo relativo al filone Bari-bis sul calcio scommesse, questo perché tiene sulla graticola Gillet, Gazzi e Barreto e tiene in scacco il Torino che dovrebbe pensare a trovare dei sostituti nel caso fossero condannati, mentre se fossero assolti non ci sarebbero dubbi sul loro utilizzo come titolari inamovibili. L’inizio del processo il quattro luglio vuol dire che le sentenze di primo grado sono prevedibili per metà mese e che per l’appello con relativo verdetto si deve attendere i primi di agosto, mentre per l’ultimo grado di giudizio, il Tnas, non se ne parlerebbe prima dell’autunno. Queste tempistiche ovviamente tengono il mercato granata nell’incertezza poiché si tratta di giocatori titolari e che ricoprono ruoli chiave e anche solo una condanna minima, tre mesi, impedirebbe a Ventura di schierare i calciatori fino a metà ottobre, quindi salterebbero le prime sette giornate di campionato.

Nonostante tutti gli intoppi che non dipendono solo dalla volontà del Torino, si continua ad avere la sensazione che il club granata potrebbe attivarsi di più sia per evitare di andare alle buste per Darmian, Glik e Basha sia per mettere le mani su un terzino sinistro, un centrocampista e una punta che, a prescindere da tutto, servono per rinforzare la squadra. Senza andare a cercare chissà quali giocatori, tanto per fare degli esempi di elementi che sarebbero più che utili al Torino, Antonini o Pasquale, Almiron o Edgar Barreto e Borriello sono trattabili subito e non sarebbe insormontabile trovare un accordo per i loro cartellini e gli ingaggi, basterebbe avere le idee chiare e un po’ di tempestività, così Ventura il 9 luglio, data di ritrovo dopo le vacanze, alla Sisport si troverebbe con un’ossatura della squadra titolare e potrebbe iniziare a lavorare senza troppe incertezze su chi avrà a disposizione il 25 agosto, quando si giocherà la prima giornata del nuovo campionato.
Inviare segnali positivi ai tifosi e al mondo del calcio porrebbe il Torino fuori dalla cerchia di squadre che sono considerate delle provinciali e lo collocherebbe fra quelle che programmano e hanno solide basi costruite con i fatti e non sulle chiacchiere infinite.

 

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