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Il mercato monco del Torino costringe Giampaolo a inventarsi non solo il regista …

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Cairo, Giampaolo e Vagnati

A Giampaolo servivano in particolare un regista e un trequartista per attuare il suo 4-3-1-2, ma il mercato non gli ha portato né l’uno né l’altro. Ma Amer Gojak non è un trequartista? Forse non proprio perché è più una mezzala e a dirlo è Sasa Bjelanovic, come si legge oggi su Tuttosport che lo ha intervistato proprio sul giovane neo granata. E Sasa ha le competenze per dirlo poiché da quando ha smesso di giocare ha intrapreso la carriera prima di direttore sportivo e ora quella di talent scout e il giovane bosniaco lo conosce bene in quanto lui è croato e Amer fino a qualche giorno fa giocava nella squadra della capitale della Croazia la Dinamo Zagabria. Certo Gojak può anche essere utilizzato da trequartista, ma non lo è proprio di ruolo anche se per la verità agli inizi della sua carriera lo ha fatto però è esploso come mezzala. Oltretutto Bjelanovic parla con cognizione di causa poiché nell’Ascoli è stato allenato da Giampaolo e quindi sa esattamente che cosa vuole e che cosa serve per il rombo del mister del Torino.

E allora Giampaolo oltre a lavorare per trasformare Rincon in regista con la principale alternativa della mezzala Baselli, quando si sarà completamente rimesso dall’operazione al ginocchio destro, e le altre opzioni che sono rappresentate da Lukic e Segre pure loro mezzali, dovrà anche forgiare il trequartista. Per farlo ha due opzioni: Gojak e Verdi. Il primo come si è detto, pardon come ha detto  Bjelanovic, è esploso come mezzala e il secondo è un esterno d’attacco che già Mazzarri e Longo avevano utilizzato con compiti anche da trequartista senza ottenere grandi risultati.

Che dire se non che Giampaolo è stato voluto da Cairo e Vagnati che poi non gli hanno fornito i due calciatori chiave per il suo sistema di gioco. O già ma Giampaolo è un maestro di calcio per cui si arrangerà a trasformare i giocatori che ha a disposizione in quelli che gli servirebbero e se il campionato è in corso pazienza tanto alla fine mancano 35 partite e il Torino deve recuperare quella con il Genoa e c’è solo il Covid che incombe su tutto e su tutti oltre ai “normali” infortuni che possono capitare ai calciatori. “Di più non si poteva fare” ha detto ieri Cairo riferendosi al mercato e ha aggiunto: “Per i bilanci era meglio muoversi con prudenza”.  
Chi ben inizia è a metà dell’opera … e il Torino ha perso le prime due partite. Già chi ben inizia, appunto. E almeno fosse stato messo nella migliore condizione possibile per lavorare.


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