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Il mercato non decolla, ma occorre lavorare per il futuro

di Marina Beccuti

Il mercato finirà il primo febbraio alle ore 20, quindi mancano cinque giorni alla sua scadenza e il Toro ancora non ha fatto nulla, se non due cessioni, Millico e Meitè. Non è riuscito ancora nemmeno a convincere Bonazzoli a trasferirsi al Crotone. Probabilmente tornerà alla Sampdoria o resterà in granata in attesa di trovare la sua continuità.

 I nomi sul taccuino di Vagnati sono tanti, praticamente i soliti, con priorità per il centrocampo, anche se Nicola non ha più la priorità di avere un regista o fantasista e ha ritrovato Zaza, per non parlare di Izzo, mentre Nkoulou rimane ancora un punto interrogativo nella casella granata. Resta o se ne va?

I nomi caldi accostati al Toro sono Sanabria, Diaw, Lerager e forse Krunic, per non parlare di Kurtic. Tuttavia non sono giocatori che fanno girare la testa, difficilmente in inverno arrivano i campioni e il Toro non ha proprio voglia di spendere. L’imperativo è quello della salvezza, dunque ci vuole gente di quantità più che di qualità, determinati, duri, anche cattivi in campo, perché con la tecnico sopraffina non si fanno campionati di salvezza.

Questa stagione si concluderà con il raggiungimento della permanenza in serie A, che è l’obiettivo minimo, per cui il futuro non guarda molto lontano, ma solo a fine maggio. Nel frattempo però bisognerà mettere qualche paletto per il futuro meno immediato, ma ugualmente importante. La scorsa stagione ha subito uno stop causa il Covid, questa è nata male, come per altre squadre, perché c’è stato poco tempo per programmare il nuovo campionato. Ma dal prossimo anno si fa sul serio, per cui già adesso conviene cominciare a mietere contatti, non è più tempo per giocatori scommessa, a fine carriera o belle speranze, ma cercare almeno un paio di giocatori di livello per un campionato minimo di medio livello.


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Giovedì 12 dicembre
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