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Il pagellone del Torino: c’è stata crescita come dimostrano i 50 punti e la metà classifica, però anche punti persi nei finali e non tutti si sono rivelati all’altezza. Voto: 6+

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Esultanza Torino

Passare da due salvezze acciuffate all’ultimo a conquistare 50 punti assestandosi a metà classifica non era facile, ma grazie a mister Juric il Torino ci è riuscito. Sono state spazzate vie le paure che attanagliavano gambe e menti dei giocatori e che permettevano a qualsiasi avversario di mettere in difficoltà la squadra, si è rivista la grinta e la determinazione a non mollare quasi mai  e un’identità di gioco.

La DIFESA è tornata a non imbarcare più valanghe di gol e si è dimostrata essere una fra le più solide della Serie A, la 5ª con 41 reti al passivo dietro solo a quelle di Milan (31), Napoli (31), Inter (32) e Juventus (35) che sono le squadre che parteciperanno alla prossima Champions League, anche se qualche errore individuale e collettivo, soprattutto nei finali di gara, ha fatto sì che qualche rete di troppo sia stata subita (18 dal 75esimo in poi 8 delle quali dal 90esimo) e per questo più di un punto sia stato lasciato per strada (22). VOTO: 6,5.
In porta ha iniziato la stagione Vanja Milinkovic-Savic designato titolare dalla società, con avvallo di Juric forse non del tutto fino in fondo convinto, nella prima parte della stagione si è rivelato nel complesso sufficiente, poi il Covid e l’involuzione lo hanno portato a commettere errori di valutazione delle situazioni e incertezze nelle uscite basse e nell’area piccola che hanno permesso a Berisha di soffiargli il posto da titolare. Con i piedi e nei lanci lunghi ci sa fare, ma per un portiere è d’obbligo non sbagliare le parate. VOTO: 5. Anche Berisha qualche sbavatura errore l’ha commesso, ma ha dimostrato di saper sfoderare parate anche importanti con squadre forti. VOTO: 6 -. Gemello utilizzato solo contro la Fiorentina nella partita di ritorno, per indisponibilità di Milinkovic-Savic e Berisha, non si è fatto intimorire dall’esordio in serie A e ha concluso la gara senza subire gol. Poi però non è stato mai più schierato, magari almeno un’altra occasione gliela si poteva concedere. VOTO: 6.
Bremer si è definitivamente consacrato divenendo il miglior difensore della Serie A e surclassando quasi tutti i grandi attaccanti della Serie A. Dati alla mano è anche fra i migliori in Europa. E come si legge nella motivazione del premio come MVP 2021/22 è un mix tra Efficienza Tecnica (93%) e Fisica (94%) che lo posiziona tra i difensori più affidabili a livello europeo. Tra i giocatori di movimento detiene il record di palle recuperate (284) ed intercetti (105). Capace di raggiungere il 98% di Efficienza nel Pressing, è il difensore che ha vinto più duelli aerei (132). Maturo tatticamente, non spreca energie (percorre 10,2 km a partita) e si fa trovare pronto nei momenti topici, superando il 94% di Efficienza Fisica nelle azioni ad alta accelerazione. Ora però lascerà il Torino e non sarà facile trovare un sostituto. Se la difesa del Torino è diventata affidabile lo deve a lui. VOTO: 8,5. Djidji Juric lo ha rigenerato, ma qualche errore che è costato punti lo ha commesso. Può essere un rincalzo. VOTO: 5,5. Izzo Se Juric lo ha utilizzato pochissimo preferendogli quasi sempre altri un motivo ci sarà. Quando nel finale di stagione qualche chance gli è stata data non sempre l’ha sfruttata al massimo. VOTO: 5. Zima al suo primo anno in Italia non ha sfigurato tenuto anche conto che ha 21 anni, si è impegnato ed è cresciuto, ma ha ancora parecchio da lavorare se vuole diventare un difensore di buon livello. Utilizzato una volta, contro il Verona, a posto di Bremer, anche perché non era disponibile Buongiorno, se l’è cavata, ma di qui anche solo a ipotizzare che possa sostituire Gleison ce ne vuole e non poco.  VOTO: 6-. Rodriguez anche per lui la cura Juric è servita a rigenerarlo. Nel complesso ha sfoderato prestazioni positive, ma di tanto in tanto qualche errore gli è scappato e vista la sua esperienza potrebbe fare meglio. VOTO: 6. Buongiorno la stoffa ce l’ha. Con Juric ha fatto passi in avanti, ma deve ancora affinarsi e andare maggiormente in anticipo sull’avversario senza commettere falli. Sta imparando anche a impostare l’azione da dietro e ha capacità per spingersi in avanti quando le circostanze lo permettono. Le poche volte che ha dovuto sostituire Bremer se l’è cavata senza farlo rimpiangere più di tanto. E’ un ragazzo del vivaio e per il futuro su di lui si può contare. VOTO: 6+.

Il CENTROCAMPO ha dato equilibrio alla squadra soprattutto grazie alla crescita con relativa consacrazione di Lukic e all’apporto di Pobega. VOTO: 6+.
Singo E’ dotato di un fisico esplosivo che gli permette di stantufare sulla fascia destra svolgendo sia la fase difensiva sia quella offensiva. Non sempre però sfrutta il suo potenziale appieno e va a corrente alternata. Può fare ben di più in entrambe le fasi se affinerà quella difensiva e spingerà maggiormente in quella offensiva calibrando meglio i cross e provando più spesso ad andare alla conclusione. La sua giovane età, 21 anni, gli permette di avere ampi margini di miglioramento. VOTO: 6. Vojvoda Juric lo ha collocato sulla fascia sinistra e lui ne ha tratto giovamento. In marcatura è alquanto attento, anche se con certi avversari di livello fatica un pochino. S’impegna in fase di spinta e a crossare e lo fa a tratti discretamente. Non ha la fisicità di Singo, ma anche lui può ancora crescere. VOTO: 6+. Aina Troppo discontinuo e distratto e questo non gli permette di sfruttare il suo potenziale. VOTO: 5. Ansaldi ha intelligenza tattica e piedi buoni, è il migliore nel crossare, peccato che l’età, 34 anni, e, soprattutto un fisico con i muscoli fragili, lo condizionino e non gli permettano spesso di rispondere presente. VOTO: 6. Fares è stato preso a gennaio e dopo due allenamenti si è fatto male e ha chiuso la stagione. VOTO: n.g.. Rincon non era il giocatore che serviva a Juric in mezzo al campo e a gennaio è stato dato alla Sampdoria, ma non ha mai lesinato l’impegno. VOTO: 5,5. Baselli arrivava da un lunghissimo stop, più di un anno, per infortunio e a Juric. servivano giocatori al top della forma e con caratteristiche, tecniche e caratteriali, differenti così  gennaio è stato ceduto al Cagliari. VOTO: 5. Linetty non è la tipologia di calciatore che serviva al gioco di Juric per la mediana e così lo ha anche provato in qualche occasione per necessità sulla trequarti, ma questo ruolo non è del tutto nelle sue corde. VOTO: 5+.  Ricci si era messo in luce nell’Empoli e il Torino a gennaio non ha voluto farselo scappare. Ha dovuto imparare a giocare in un centrocampo a quattro visto che nell’Empoli giocava in uno a tre e Andreazzoli pur avendo un gioco propositivo come Juric gli chiedeva altre cose. Dopo un periodo di apprendistato Juric gli ha dato fiducia e lui l’ha ripagata. Deve ancora sgrezzarsi e affinarsi, ma era al primo anno in Serie A,  e non può ancora prendere per mano il centrocampo, però è intelligente e diligente e i suoi 20 anni ne fanno uno dei giovani promettenti del nostro campionato. VOTO: 6  Mandragora qualche acciacco fisico lo ha condizionato, a tratti ha dato un più che discreto apporto alla mediana, ma non sempre è stato brillante. Può essere più determinante. VOTO: 5,5. Pobega è da considerarsi un giocatore fatto, nonostante i suoi 22 anni. Ha grinta, visione di gioco, sa difendere anche se alle volte commette qualche fallo di troppo, e sa avviare la manovra offensiva verticalizzando e non disdegna la conclusione essendo dotato di un tiro potente e di una discreta mira. Peccato che torni al Milan. E’ un elemento che andrebbe a ogni costo trattenuto, tanto più che all’occorrenza può essere utilizzato anche sulla trequarti, e merita un investimento economico anche importante. VOTO: 6,5.  Lukic avere Juric come allenatore gli ha permesso di sbocciare definitivamente. Ha preso per mano il centrocampo dandogli equilibrio grazie alla sua visione del gioco e al saper contrastare e impostare. Difficilmente commette errori e calcia bene i rigori. Quando è stato utilizzato sulla trequarti e persino nell’ultima gara contro la Roma in difesa da braccetto destro se l’è cavata. Ha impreziosito il suo campionato con 5 gol e 4 assist. Assolutamente da blindare se si vuole innalzare l’asticella. VOTO: 7,5.

L’ATTACCO è stato il reparto più penalizzato dagli infortuni e questo ha influito non marginalmente, ma non tutti hanno reso per quanto potevano sia sulla trequarti sia nel ruolo di punta come dimostra il bottino di 46 gol fatti che collocano il Torino al 13° posto, insieme alla Sampdoria che deve ancora disputare una partita e ha raggiunto l’aritmetica salvezza alla penultima giornata. Bottino quindi scarso per una squadra che ambisce ad avvicinarsi ai posti che portano a disputare le coppe europee. VOTO: 5,5.
Praet considerato da Juric imprescindibile per come sa stare fra le linee e impostare la manovra offensiva essendo dotato di una buona visione del gioco e dei tempi giusti per agire in prima persona oppure innescare qualche compagno. E’ stato in questa stagione il cervello in attacco della squadra. Peccato che gli infortuni lo colpiscano di tanto in tanto. Unico neo segna poco, solo sue gol. E’ in prestito dal Leicester e per il riscatto ci vogliono 15 milioni, ma il Torino per accontentare Juric ne vuole spendere meno. VOTO: 6,5. Brekalo ha fatto in fretta ad adattarsi al campionato italiano e ha dato un buon apporto per buona parte della stagione, ma quando ha deciso che non voleva essere riscattato dal Torino è calato vistosamente. Con 7 gol è risultato, dopo Belotti il secondo miglior realizzatore e ha anche fornito due assist. Vuole cercare maggiori fortune altrove e quindi gli si può augurare di esserne all’altezza. VOTO: 6-. Pjaca i problemi fisici lo tormentano da anni e anche in questa stagione non lo hanno lasciato in pace. Qualche cosa quando stava meglio l’ha fatta vedere, ma tre gol e nessun assist sono troppo poco per meritare il riscatto. VOTO: 5,5. Seck  è arrivato a gennaio dalla Spal e per la prima volta in carriera ha dovuto affrontare la Serie A. il suo impatto è stato in sordina, ma ha saputo ritagliarsi qualche piccolo spazio. Per la sua crescita, ha 21 anni, avrebbe bisogno di andare in prestito per giocare con maggiore continuità e dimostrare quanto può valere. VOTO: 6- d’incoraggiamento. Verdi dal suo arrivo al Torino nell’estate del 2019 non ha mai ingranato e neppure con Juric. Qualche acciacco lo ha avuto, ma non ne giustifica lo scarso apporto  e così è stato mandato in prestito alla Salernitana. VOTO: 4,5. Kone non ha saputo farsi notare da Juric e a gennaio è stato prestato al Crotone. VOTO: 5. Stojkovic una meteora: era arrivato in estate e poi ha rescisso. Si vede che non ha trovato l’ambiente giusto per lui al Torino. VOTO: 5 solo per la sua giovane età, ha 19 anni. Edera un’intera stagione passata a curarsi dopo il grave multiplo infortunio del maggio del 2021 quando era in prestito alla Reggina. Gli si può solo augurare di essersi messo tutto definitivamente alle spalle visto che a 25 anni ha ancora davanti tutta una carriera. VOTO: n.g.. Warming preso in estate dal Lyngby Boldklub non è stato quasi mai utilizzato da Juric evidentemente perché non è pronto per la Serie A. meglio per lui, visti i suoi 21 anni, andare a farsi le ossa altrove. VOTO: 5. Zaza è al Torino dall’estate del 2018 e non è mai riuscito a rendere e quindi Juric lo ha utilizzato pochissimo. VOTO: 4. Pellegri arrivato a gennaio dal Milan passando dal rientro al Monaco, anche lui è fra quelli che i problemi fisici ne hanno condizionato l’utilizzo. Un gol è riuscito a realizzarlo e ci è andato vicino un’altra volta. Il suo ricatto è da decidersi. Il potenziale lo ha, ma resta uno dal fisico fragile. VOTO: 6 che gli possa portare fortuna. Sanabria è funzionale al gioco di Juric, ma vede poco la porta per essere una punta, come la sua carriera fin qui dimostra. Per lui solo 6 gol e 1 assist. Ha tirato la carretta durante gli infortuni di Belotti non lesinando l’impegno e poi ne finale di campionato ha avuto un problemino fisico. In caso di addio del capitano non basta perché Juric gioca con una sola punta e ne serve uno che segni decisamente di più per alzare l’asticella. VOTO: 6-. Belotti tre infortuni lo hanno tenuto fuori dal campo per parecchio tempo, ma è comunque risultato ancora lui il bomber del Toro con 8 retti, anche se per la prima volta da quando è in granata non è andato in doppia cifra. E’ un generoso e dà sempre tutto  non lesinando mai l’impegno e si è sempre caricato la squadra sulle spalle. Dopo sette anni è a un bivio e deve decidere se rinnovare il contratto o andare via. I tifosi vorrebbero che restasse e glielo hanno detto in tutti i modi. Rimpiazzarlo sarebbe difficile e dispendioso e al Torino converrebbe tenerselo stretto. Lui è legato ai colori granata e ne è il capitano, ma a 28 anni se vuole vincere qualche cosa con il club d’appartenenza deve essere certo che la squadra sia competitiva. VOTO: 6,5.

Nel complesso il Torino in questa stagione ha fatto discretamente bene, ma non ha mai vinto con nessuna big, al più ha pareggiato con Lazio due volte, Atalanta, Juventus, Inter e Milan. E ci sono state delle sconfitte con squadre più deboli, Spezia, Udinese, Venezia, Cagliari e Genoa. Come dice Juric sono state poste le basi per alzare l’asticella, ma c’è ancora tanto da lavorare se si vuole puntare all’Europa. VOTO: 6+.