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Il paradosso di Torino-Juventus: derby facile e difficile per entrambe

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin

Non lo dice solo la classifica, il Torino è 10° con 11 punti e la Juventus è 8ª con due di più, ma anche e soprattutto il gioco che il derby di sabato sarà diverso dagli altri degli ultimi tempi, che di solito vedevano i bianconeri decisamente più avanti e più performanti e i granata più indietro e con limiti. Questa volta sarà diverso perché il gioco del Torino è più pressante e organizzato, anche se poi non concretizza in termini di gol quanto produce e incappa in errori individuali che fanno subire reti che lasciano per strada punti, però questo dipende dalla rosa che difetta sul piano qualitativo. La Juventus non sta ingranando ed è limitata nel gioco, difetta in determinazione e dal punto di vista atletico non è brillante. Se non si fosse solo alla 10ª giornata si potrebbe dire che sarà un derby da ultima spiaggia per le ambizioni e le fortune delle due squadre.

Sarà quindi un derby facile perché l’avversario ha punti deboli da sfruttare, ma anche allo stesso tempo sarà un derby difficile perché prima di tutto ognuna delle due squadre dovrà superare i propri limiti per poi preoccuparsi di riuscire a fare meglio dell’avversario. Si prevede battaglia agonistica in campo e strategica dal punto di vista tattico. Juric e Allegri dovranno studiare mosse per mettere i propri giocatori nella condizione di sfruttare le capacità che hanno e mascherare i difetti ed anche annullare l’avversario. Tanto più dovrà farlo il tecnico granata che ha una rosa qualitativamente inferiore e non dispone di cambi all’altezza come il rivale.

Torino e Juventus hanno bisogno di vincere questo derby per ottenere la spinta necessaria a rilanciarsi, ma sussiste il rischio beffa. Perdere vorrebbe dire processi, crisi e fallimento delle strategie di mercato. In questo entrambi i club sono accomunati e forse mai così vicini, un po’ come in classifica. All’apparenza una sconfitta sarebbe più pesante per la Juventus che ha un ritardo di dieci punti dalla vetta della classifica e di sette dalla zona Champions dopo nove giornate di campionato, ma anche per il Torino avrebbe un peso specifico non indifferente poiché lo farebbe ancor più sprofondare in quella zona grigia e ne sancirebbe definitivamente l’ennesimo progetto abortito.


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