Il quasi-derby di Baselli, bresciano di nascita e atalantino di formazione
Protagonista di due prove giudicate da critica e addetti ai lavori con valutazioni difformi contro il Cagliari e nel Derby della Mole, al netto del disastro collettivo che ha visto il Toro soccombere contro la Lazio, Daniele Baselli, ancora una volta, appare in cerca di se stesso. Il 3-5-2 di Mazzarri, occasionalmente adattato a un 3-4-1-2 per permettere proprio a lui di svariare tra metà campo e fronte offensivo, non sembra calzargli a pennello, come invece era parso quanto meno per alcuni tratti della passata stagione. Problematiche tattiche che certamente non riguardano soltanto il 27enne centrocampista, il quale però, ancora una volta, peraltro con Euro 2020, rischia di rivelarsi ancora una volta uno dei tanti "eterni incompiuti" del calcio nostrano.
Nativo di Manerbio, comune del bresciano, Baselli, cresciuto e formatosi nel prestigioso vivaio dell'Atalanta, eterna rivale locale, resta comunque un pressoché inamovibile nello scacchiere del tecnico toscano. Unico centrocampista in campo per tutte e undici le gare finora disputate in campionato (6 minuti sul terreno verde più di Rincòn), Baselli, salvo sorprese, scenderà in campo nell'undici granata anche nel tardo pomeriggio, per affrontare un piccolo pezzo del suo passato e del suo presente: effettivo in termini di radici, mancato dal punto di vista calcistico. Quel Brescia, ora come non mai simbolica nemesi degli spettri che gli impediscono di spiccare il salto di qualità vero e definitivo, Baselli l'ha affrontato per tre volte, con la maglia del Cittadella, tra 2011 e 2013, nel campionato cadetto. Una sconfitta la prima volta, che lo vide sostituito nell'intervallo, due pareggi decisamente positivi la stagione seguente, che lo lanciò verso il rientro dalla porta principale tra i ranghi orobici. Proprio contro il Brescia di Tonali e Balotelli, in procinto di passare dalle mani di Eugenio Corini a quelle di Fabio Grosso, la mezzala granata punta il ritorno a una prova magistrale, come quella, ormai lontana, offerta proprio contro la sua Atalanta, a fine agosto, secondo turno del torneo. E, chissà, magari al primo centro stagionale.