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Il Sassuolo è la nuova Atalanta? Come i neroverdi sognano di diventare grandi

di Emanuele Pastorella

Per alcuni è la nuova Atalanta, ma forse sarebbe meglio aspettare ancora qualche partita: d’altronde, siamo soltanto alla quarta giornata di campionato. Eppure, per il gioco che esprime, per il progetto che è stato costruito e per la squadra che è stata assemblata, i neroverdi hanno tutte le carte per emulare le imprese degli orobici. "Il Sassuolo e l'Atalanta sono due bellissime realtà" sentenziava ieri Marco Giampaolo alla vigilia della sfida contro il suo Toro. Magari è ancora presto per parlare di Champions League o addirittura scudetto, ma intanto a Reggio Emilia possono essere fieri e orgogliosi di ciò che la società sta costruendo. E non è un caso se Roberto De Zerbi ha accettato di rimanere: aveva tantissime offerte, anche da squadre di primissima fascia, ma ha scelto di proseguire nella strada tracciata insieme al ds Carnevali e ai massimi dirigenti neroverdi. Il progetto va avanti, con sempre più giovani di prospettiva.

Da Boga a Muldur, da Locatelli a Toljan, sono soltanto alcuni dei gioiellini nati e cresciuti con la maglia del Sassuolo addosso. E lo scouting ha lavorato benissimo, andando a scovare talenti a basso prezzo che ora valgono molto di più. Un mix perfetto, anche perché poi ci sono i giocatori con maggiore esperienza: Consigli garantisce sicurezza tra i pali, Caputo sta vivendo una nuova giovinezza e sta conquistando sempre più consensi in vista dell’Europeo. Senza considerare, infine, Berardi: sembrava un’eterna promessa, di quelle destinate a non sbocciare mai veramente, e invece ecco la faccia più bella del classe 1994. Non è più un ragazzino, ma ha tutta la carriera davanti: ora può davvero diventare una bandiera neroverde, tanto più che già in passato non si è fatto ingolosire da offerte delle big.

Ora, l’Europa non è più un tabù. De Zerbi ha centrato il record di punti nelle prime quattro, mai infatti il Sassuolo aveva conquistato 10 punti alla partenza, e il difficile viene adesso, che c’è da confermarsi. Ma le ambizioni sono grandi: il sogno, che pian piano sta diventando obiettivo concreto, è quello di rientrare nelle competizioni internazionali. L’impresa del 2015/2016 può essere ripetuta, quando i neroverdi approdarono per la prima volta nella loro storia in Europa League, venendo poi eliminati dalla fase a gironi. De Zerbi e i suoi hanno davanti a loro 34 partite per riuscirci.


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