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Il Sirigu che fu, il Sirigu che è: numeri ed efficacia a confronto

di Claudio Colla

Se non bastassero le valutazioni delle testate, online e cartacee, oltre alla semplice osservazione della realtà durante le gare, emerge con assoluta evidenza, dalle statistiche del caso, un nettissimo calo dell'efficacia di Salvatore Sirigu ai fini dei risultati della squadra. Un dato, certo, che, per risultare minimamente significativo, va incrociato con la meno ponderabile qualità degli interventi, e l'ancor più soggettivo esercizio della leadership di reparto, quanto meno secondo la percezione di chi osserva da spalti e, più che altro - specie di questi tempi, - schermi. Un dato il quale, tuttavia, suscita un certo effetti, in termini numerici.

Ma partiamo dalla passata stagione. Sirigu si era affermato tra i migliori estremi difensori della Serie A, lo si è detto in tutte le salse. Per qualità e quantità degli interventi, certo, ma anche per la capacità di mantenere il sangue di fronte a ripetute e marchiane defaillance difensive; capacità che ha portato Valterino a giocarsi seriamente, col milanista Donnarumma, la titolarità in azzurro. In termini di qualità e livello di difficoltà delle parate, per i 40 punti conquistati dal Toro alla fine del campionato, per almeno una decina di questi vanno ringraziati i miracoli del portierone sardo; sotto il profilo puramente quantitativo, riporta il sito di statistica calcistica kickest.it, le parate di Sirigu furono un totale di 139. Più del doppio dei (tanti) gol subiti dalla compagine granata, 68. Quarto per parate complessive effettuate, Sirigu si classificò sotto il leccese Gabriel, l'udinese Musso, e il parmense Sepe: tutti e tre ampiamente sotto di lui in termini di media-voto, come ricorda fantacalcio.it. Migliore tra i portieri con almeno 19 presenze in campionato, e al di sotto del solo Cragno tra i titolari, Sirigu terminò il torneo con un magistrale 6,43 di media (piuttosto ampio il divario dal 6,28 per Musso, dal 6,26 per Sepe, dal 6,24 per Gabriel).

Praticamente ribaltato, quest'anno, il rapporto gol-parate, per il portiere granata ormai separato in casa. Già trentuno le reti subite in totale dalla squadra, a fronte di sole diciotto parate effettuate da Sirigu (nelle undici gare disputate dal nazionale azzurro). Essenzialmente, in termini puramente numerici, l'efficacia di Sirigu è diminuita del 300%. 303,03% periodico, per essere precisi. Diciassettesimo per parate totali tra i portieri titolari della Serie A, posizione che spesso, per ovvi motivi di minor chiamata media all'intervento, spetta a estremi difensori di medio-alta classifica. Se, invece, a trovarsi nei bassifondi di questa specifica graduatoria, è il Numero Uno di una cenerentola, risulta evidente come l'opportunità di aria nuova, sia per la squadra, sia per il portiere stesso, vada quanto meno presa in seria considerazione.


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