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Il solito brutto Toro batte il Genoa nel recupero con la magia di Radonjic

di M. V.

Non fosse stata per una giocata da fuoriclasse di Nemanja Radonjic, entrato ad un spento, di nuovo, Vlasic, il Torino avrebbe chiuso nuovamente una gara in casa contro una neopromossa senza segnare e quantomeno senza vincere. La rete del serbo è un concentrato di tecnica, potenza e sregolatezza, solo così si poteva avere la meglio di un Genoa chiuso in porta per quasi tutta la gara e resosi pericoloso solamente per uno strappo di Kutlu neutralizzato in modo poco ortodosso ma ugualmente efficace da Milinkovic-Savic. D'altronde l'idea di Gilardino era evidentemente quella di portare via un punto dall'Olimpico, e l'obiettivo non era neppure tanto lontano dal concretizzarsi, perché la squadra di Ivan Juric per novanta minuti non ha mai costruito nulla di realmente minaccioso, rendendo il compito della retroguardia rossoblu piuttosto agevole. Difesa che però non ha fatto i conti con Radonjic, e da qui praticamente inizia e finisce la cronaca del match granata, che dopo aver già saltato l'uomo per due volte, ci prova di nuovo, riuscendoci, al quarto minuto di recupero avanzando in area e non lontano dalla linea di fondo facendo partire un colpo la cui triettoria ad effetto ha incontrato la parte bassa della traversa insaccandosi in rete. Tre punti importanti, certo, non meritati, ma tant'é.


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