Il test Milan per soppesare un Torino che Juric sta cesellando in attesa dell’arrivo di chi lo possa completare
Fonte: Elena Rossin
Più possesso palla e minor capacità o comunque rapidità nel rubarla e quindi nell’innescare la ripartenza questo per le caratteristiche che hanno gli interpreti del Torino in generale e in particolare a centrocampo, che è sempre la zona nevralgica nella quale tutte le squadre, a prescindere da moduli, dalla tipologia di gioco o dalla maggiore oppure minore qualità degli interpreti, hanno bisogno che sia la fase difensiva sia quella offensiva si svolgano al meglio. In mezzo ci sono giocatori soprattutto di palleggio, di gioco e di tecnica che devono crescere sul piano difensivo, dei contrasti, delle palle rubate e sulle seconde palle. Ci sono poi calciatori che non hanno ancora trovato la miglior forma fisica da Bellanova a Sanabria passando per Ricci, Tameze,Vlasic, Radonjic e Pellegri. E poi Lazaro è appena tornato e Schuurs per quanto sia un ragazzo serio, sereno e che lavora bene però è circondato da voci di mercato che un po’ disturbano. Senza dimenticare che Djidji e Seck sono ancora indisponibili. E va ricordato che mancano un trequartista e non guasterebbe un’altra punta, mentre per il terzino oggi dovrebbe fare le visite mediche Jackson Tchatchoua, il classe 2001 in arrivo dallo Charleroi. Il belga di origini camerunensi ha avuto un terribile incidente d’auto a fine giugno e ha dovuto sottoporsi a un intervento chirurgico, il 27 di quel mese, perché aveva subito la rottura di due vertebre cervicali e per questo hanno dovuto fissarle con due viti pertanto al momento non può ancora giocare e le visite mediche stabiliranno se è idoneo. La scelta di Tchatchoua sorprende decisamente, ma forse il Torino ha visto un’opportunità poiché il cartellino costa 3 mln e il ragazzo compirà 22 anni il prossimo 14 settembre e se starà bene e si rivelerà un elemento valido allora in prospettiva sarà un buon acquisto a un prezzo contenuto.
Intanto però questa sera il Torino al Meazza affronterà il Milan che in estate è stato modificato e che con la vittoria sul Bologna, alla prima di campionato, ha fato vedere di essere sulla buona strada per competere ai massimi livelli. Infatti come ha detto Juric: “Ha tanta qualità individuale e si vede il lavoro di Pioli che sta mettendo cose nuove su un prodotto che aveva già fatto bene. Ci ha colpito il modo in cui hanno segnato, le accelerazioni e i dribbling con i quali possono essere molto pericolosi in ogni momento”. Nella scorsa stagione il Torino è stato un po’ la bestia nera del Milan: due vittorie, con tanto di eliminazione dalla Coppa Italia, e poi la sconfitta nel girone di ritorno. Sarà quindi un bel test per i granata, che finora, con la Feralpisalò in Coppa Italia e con il Cagliari nello scorso turno, non hanno convinto molto né sul piano delle idee di gioco né su quello dell’interpretazione dei dettami di Juric. Per esaltare il gioco un ruolo fondamentale lo hanno gli esterni e Juric sottolinea che continua a studiare sempre nuove soluzioni seppur se ne siano già state inventate tante: “magari si utilizza lo stesso modulo però variano i movimenti cercando di trovare i varchi giusti e anche un po’ per adattarci a Vojvoda, alle volte ha fatto diverso da ciò che era in programma. Ci basiamo su questo, non facciamo stravolgimenti ma ci adattiamo a quello che c'è cercando di fare al meglio”. Sul piano difensivo la squadra è incanalata sui binari dei due campionati scorsi quando risultò la quinta meno perforata, ma è su quello offensivo che continuano ad esserci grandi perplessità perché di occasioni il Torino ne crea anche, ma poi fatica moltissimo a concretizzarle in gol. Un triste leitmotiv che sembra non trovare una soluzione positiva.
C’è poco da dire: mancano un giocatore di fantasia sulla trequarti e un centravanti che la butti dentro.