Il Torino a Cesena deve correre, attaccare e vincere. Chiaro?!
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Il Cesena al Torino non farà sconti, non sarebbe giusto e per di più non può permetterselo e oltre tutto gioca in casa, quindi i granata sanno già, prima che inizi la partita, quale sarà il piglio dei loro avversari. Il Torino non può permettersi di concedere nulla perché si trova a quattro punti dal Cagliari terz’ultimo e sa di essere più forte del suo avversario, vorrà pur dire qualche cosa se in classifica ha un punto in più del doppio di quelli conquistati dal Cesena, diciannove a nove. Non ci sono scuse e non ci sono alibi né per la squadra né per Ventura: schierare la miglior formazione, giocare concentrati dal fischio iniziale a quello finale, correre, segnare e vincere.
Si chiede troppo? Assolutamente no, perché l’avversario è più che alla portata e Ventura nonostante qualche defezione (Glik per squalifica e forse Bovo, Vives e Barreto per i postumi di influenza e mal di gola) ha comunque un numero sufficiente di giocatori a disposizione per affrontare l’ultima in classifica. Se poi in accordo con la società ha rinunciato a tre giocatori (Ruben Perez, Sanchez Miño e Larrondo) avrà pur calcolato il rischio di avere un organico con due centrocampisti e un attaccante in meno, quindi semmai è un problema auto-procurato e non capitato a causa di circostanze avverse. I granata avendo segnato solo tredici gol (media 0,72 a gara) sono deficitari da questo punto di vista, però Quagliarella, Maxi Lopez, Amauri e Martinez hanno le qualità per segnare alla penultima difesa del campionato che in diciotto partite ha subito trentasei gol (media due gol a match), ovviamente devono essere messi nella condizione di farlo.
Nel frattempo la società agisca sul mercato perché non basta che la squadra torni da Cesena con una vittoria per ritenere che tutto sommato si possa continuare a vivacchiare alternando più o meno alti e più o meno bassi. L’attacco granata insieme a quello del Chievo è il peggiore della serie A e il centrocampo non produce abbastanza gioco offensivo. Si sa da tempo che servono un attaccante che garantisca almeno otto gol nel girone di ritorno, un regista che detti i tempi della manovra e una mezz’ala destra, tanto più che Nocerino è passato al Parma visto che nel ruolo sono rimasti Benassi, ancora acerbo data l’età, e Basha che rientra da un lunghissimo infortunio.
I tifosi non ne possono più e lo hanno chiaramente detto, lo spogliatoio è meno unito di quanto si voglia far credere e l’allenatore a metà stagione non è ancora riuscito a dare i giusti equilibri alla squadra e non ha un rapporto idilliaco con tutti i giocatori, quindi prima che la situazione degeneri la società deve intervenire. Il Torino può ancora puntare alla metà della classifica ed è in corsa per gli ottavi di finale d’Europa League, gettare tutto alle ortiche sarebbe gravissimo e non meriterebbe perdono.