Il Torino affronterà il Genoa tra melma, esorcisti e l’obbligo di lasciare l’ultimo posto in classifica
Fonte: Elena Rossin
Chissà se Marco Giampaolo è riuscito a spalare un po’ di quella melma che ha detto, al termine della gara persa con la Lazio nei minuti finali, esserci nella testa dei giocatori del Torino e se è riuscito a fare l’esorcista. Le sue erano parole a metà fra la rabbia e la profonda delusione, ma fotografavano perfettamente la realtà della squadra granata che nelle prime cinque giornate di campionato ha gettato via ben 11 punti da situazioni di vantaggio ed è riuscita a racimolare solo un punticino pareggiando con il Sassuolo. Il mercato non gli ha dato gli uomini chiave che gli servivano, regista e trequartista, e non gli ha nemmeno tolto chi per caratteristiche tecniche e/o ormai assenza di stimoli e di condivisione del progetto sarebbe stato meglio cedere. Le difficoltà le aveva certamente messe in conto Giampaolo, ma sicuramente non si aspettava un inizio di stagione così allucinante.
E’ difficile da comprendere come mai il Torino non riesca a mantenere per tutto l’arco della partita la concentrazione indispensabile al fine di non distruggere quel, per la verità poco, che costruisce. In fin dei conti l’organico, seppur incompleto, non è tra i peggiori della Serie A per cui non ci sono dati oggettivi che giustifichino una deriva che parte dalla scorsa stagione e alla quale nessuno sembra in gado di porre rimedio. Uscendo dal Grande Torino Olimpico domenica sul far della sera Giampaolo ha detto: “Ai ragazzi non dirò niente. Spero abbiano la mia stessa voglia di vincere a Genova”. Aggrapparsi a questo per Giampaolo pare essere oltre al lavoro quotidiano la soluzione, ma fa anche specie la sua affermazione perché in campo tutti scendono per vincere quindi la voglia questo pomeriggio di battere il Genoa ci dovrebbe essere e dovrebbe anche essere acuita da quella miseria di punticino racimolato finora e dal peso di essere all’ultimo posto in classifica insieme al neopromosso Crotone, guarda caso il successivo avversario.
Si vedrà dalle 17 con quale tipo di voglia sarà sceso in campo il Torino, ma una cosa va detta a priori: se Belotti ha stretto i denti ed ha recuperato dalla contusione al ginocchio per cui è fra i convocati, ma a prescindere che giochi dall’inizio o entri a partita in corso e quale contributo riuscirà a dare che questo non diventi un alibi per giustificare un’altra sconfitta. Il Genoa è una squadra di tutto rispetto, ma non è il Bayern Monaco, il Real Madrid o il Liverpool quindi se non si vorrà essere giudicati inferiori ai rossoblù i giocatori granata dovranno tirare fuori non solo tutto ciò che hanno in termini calcistici, man anche gli attributi.