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Il Torino al momento non convince: mancano giocatori e non si vedono ancora abbastanza progressi nell’apprendimento del gioco di Vanoli

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Amichevole Torino-Cremonese

Sinceramente c’è da essere abbastanza preoccupati. Il Torino ha intrapreso un nuovo corso con l’arrivo di Paolo Vanoli in panchina, ma al momento non si può proprio dire che si veda una squadra almeno sul livello di quella che negli scorsi tre anni è sempre arrivata a metà classifica sfiorando l’agguantare un posto utile per gli spareggi di Conference League.

La difesa, l’unico reparto che davvero funzionava, è stata smantellata: via Buongiorno, Rodriguez e Djidji più Lovato che era in prestito dalla Salernitana e che comunque non aveva convinto. E c’è l’incognita sul rientro di Schuurs, domani farà un consulto a Londra presso uno specialista per capire quando potrà tornare a giocare. Era stato operato il 27 ottobre del 2023 per ricostruire il legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro e normalmente questo tipo di interventi permettono al calciatore di tornare in campo dopo 6 massimo 8 mesi, ma qualcosa, purtroppo per Perr e il Torino, è andato storto. Però la difesa che l’anno scorso era stata la quarta migliore della Serie A e nei due campionati precedenti la quinta, non è stata ancora ricostruita. E’ vero che è stato preso Coco dal Las Palmas ed è stato riscattato Masina dall’Udinese però Vanoli è costretto a utilizzare Vojvoda da braccetto destro, il kosovaro gioca in quella posizione nella sua Nazionale, ma in Serie A non è per niente facile ricoprire questo ruolo con successo. L’anno scorso Juric in emergenza lo aveva utilizzato in questa posizione, però il più delle volte gli aveva preferito Tameze, che si sacrificava a agire fuori dal suo naturale ruolo di centrocampista. Coco finora è stato collocato al centro della linea  difensiva a tre, ma non è ancora possibile considerarlo il perno della difesa e tra l’altro tende ad essere un po’ falloso, ha tempo per aggiustare il tiro, ma per il momento rischia di essere uno che spesso si vedrà sventolare il cartellino giallo dagli arbitri e anche non troppo dopo gli inizi delle partite, diciamo che è a rischio ammonizione entro i primi 20 minuti e se poi dovesse rimediare anche un secondo cartellino lascerebbe la squadra in inferiorità numerica. Si confida quindi che Vanoli lo catechizzi a dovere e che lui impari velocemente a non commettere falli e a non farsi ammonire altrimenti saranno dolori per il Torino. L’unico che è entrato nel concetto di gioco di Vanoli è Masina che continuamente in allenamento, nelle partitelle e anche nelle prime due amichevoli ha dato indicazioni ai compagni facendo da cassa di risonanza a ciò che spiega il mister.    
Di sicuro in difesa mancano due elementi che non possono essere solo dei rincalzi, tradotto devono essere titolari e possibilmente esperti della Serie A. Anche perché Vanja Milinkovic-Savic per quanti progressi abbia fatto in questi anni resta un portiere che se davanti steccano non garantisce di rimediare a eventuali errori dei compagni, basta pensare all’uscita sbagliata fatta nell’amichevole con la Virtus Verona, che milita in Serie C, in occasione del gol del vantaggio dei veneti quando Vojvoda si era lasciato sfuggire Ojeh. Paleari, altro neo acquisto, ha dato l’impressione di essere più padrone, soprattutto dell’area piccola, di Vanja nella tempistica e nell’efficacia delle uscite, ma il titolare in porta resta il serbo.

Vanoli è indefesso nello spiegare e rispiegare il suo concetto di gioco. Non lascia nulla al caso, propone ai giocatori differenti soluzioni sia per la fase difensiva sia per quella offensiva a seconda di ciò che gli avversari potrebbero fare. E’ molto meticoloso su quali movimenti, con e senza palla, si debbano fare. Insiste molto sulle ali e sulle mezzali. Bellanova è l’uomo della corsia di destra, mentre Lazaro a sinistra continua a non convincere del tutto. Predica calma se non si trovano gli spazi e chiede rapidità e verticalizzazione quando si tratta di avanzare. Vuole che tutti siano sempre concentrati e che seguano l’azione in modo da supportare sempre chi ha la palla o di andare al raddoppio per ritornarne in possesso. Dopo aver spiegato fa provare e riprovare le situazioni di gioco e si arrabbia tantissimo quando non sono eseguite bene e allora rispiega e fa riprovare. Si avvale del drone per riprendere gli allenamenti e sottopone i giocatori a lunghe sessioni di visione di quanto si fa al fine di insegnare e corregger gli errori.

La sensazione è che al momento buona parte dei giocatori non abbia ancora recepito il gioco che Vanoli vuole: in campo si deve ragionare da reparto e non più uomo su uomo, a meno che non sia necessario in certi frangenti. La qualità che tanto invoca il nuovo mister difetta, ma era un problema che tante volte aveva già sottolineato anche Juric. Serve un quinto di sinistra, ma anche in mezzo al campo un uomo capace di dare il via alla manovra offensiva. Vlasic in ritiro a Pinzolo non c’è mai stato ed è rimasto a Torino per risolvere problemi muscolari che di fatto gli avevano fatto saltare l’Europeo, convocato e poi rispedito a casa. La questione è che anche nei due anni precedenti, a parte all’inizio quando arrivò al Torino e fu soprannominato da Juric “pitbull”, non ha mai fatto la differenza né quando agiva fra le linee di centrocampo e d’attacco né quando si allargava, anche a causa della pubalgia che ne ha ostacolato un rendimento positivo costante. Magari se risolverà i problemi fisici potrà diventare l’arma in più a disposizione di Vanoli. Sulle qualità tecniche di Ilic non si discute, ma deve mostrare quella continuità che finora non si è vista, sempre che rimanga e che sposi l’idea di gioco di Vanoli. Un altro elemento che può fare la differenza è Ricci, ha l’intelligenza e doti che può sfruttare, se riprenderà il cammino che nella scorsa stagione aveva un po’ interrotto. Vanoli gli ha assegnato il compito di play basso, che già aveva ricoperto a inizio carriera, in modo che faccia girare la squadra smistando palloni e lui si sta impegnando per apprendere i movimenti. Tameze è stato riportato a centrocampo nel suo ruolo naturale con compiti più da mezzala e di certo Vanoli si aspetta da lui che sfrutti l’esperienza che ha sia in fase difensiva sia in fase offensiva. Linetty in mediana è capace di spezzare il gioco avversario però il mister gli chiede anche una volta riconquistata la palla di giocarla subito in modo da far ripartire l’azione: può essere non solo un’alternativa, ma anche una soluzione in più in certe partite. Gineitis aveva concluso anzitempo la passata stagione perché infortunato, trauma distorsivo del ginocchio destro riportato in allenamento con interessamento distrattivo al legamento crociato posteriore, e purtroppo anche in questo inizio di preparazione purtroppo non lo si è visto quasi mai sempre a causa di problemi a quello stesso ginocchio. Aveva mostrato di avere qualità, ma deve stare bene per esprimerla. Gli altri giovani per quanto volonterosi e alcuni dotati di qualche potenzialità non sono ancora pronti per la Serie A, dovrebbero andare altrove in modo da giocare con continuità e completare il loro percorso di crescita per poi eventualmente tornare ed essere inseriti in pianta stabile nella rosa.

In attacco il punto fermo rimane Zapata. Vanoli inevitabilmente confida in lui come già faceva Juric. L’esperienza e la capacità di segnare lo rendono sempre il bomber per eccellenza. Deve essere servito adeguatamente e infatti il nuovo mister insiste tanto sui cross affinché diventino assist. Sanabia già nello scorso campionato aveva partito l’arrivo del colombiano e poi verso il finale di stagione aveva avuto problemi ad un tendine che lo aveva condizionato. L’intesa con Duvan non era mai sbocciata del tutto e adesso l’arrivo di Ché Adams potrebbe nuovamente mandarlo in crisi.  L’inglese naturalizzato scozzese è un attaccante tutto da scoprire: a Pinzolo con i nuovi compagni ha di fatto solo lavorato la mattina di venerdì 26, il giorno prima della conclusione del ritiro. Su di lui girano opinioni contrastanti forse anche alimentate dal fatto che dopo la promozione del Southampton in Premier il club non gli abbia rinnovato il contratto è infatti è arrivato al Torino a 28 anni a parametro zero. Nella passata stagione ha segnato 15 gol in Championship e 2 in Fa Cup e ha sfoderato sei assist (4 in Championship e 2 in Fa Cup) giocando nel complesso 44 partite più un’altra in Efl Cup e 1 nei playoff di Championship per un totale di 2571’. Nel ‘22/23’ sempre con il Southampton in Premier, che alla fine era retrocesso, aveva segnato 5 reti e fornito 3 assist e altri 5 gol li aveva realizzati in Efl Cup in 33 gare ed era sceso in campo anche per 2 match di Fa Cup per complessivi 2369’ in 35 partite. La stagione nella quale in assoluto è stato più prolifico è stata quella ‘18/’19 quando militava nel Birmingham City e anche in quel caso giocò in Championship: 22 gol e 5 assist in 46 partite giocando 3740’. Pellegri ha indubbie capacità tecniche, ma la sua resa dipende dal fisico: se non avrà problemi e se rimarrà potrebbe creare con Zapata una coppia d’attacco interessante. Karamoh è tornato dal prestito al Montpellier e potrebbe essere utilizzato soprattutto in caso di attacco a tre.

In tutta franchezza, quanto sia servito il ritiro si fa fatica a dirlo perché mancavano giocatori chiave, che continuano a mancare, e di progressi fra la prima, non completa, e la seconda settimana non se se sono visti così tanti nell’apprendimento del gioco che vuole Vanoli. Ora ci saranno le due amichevoli in Francia, con l’ Olympique Lyonnais il 31 alle ore 20, diretta tv su Dazn, e il 3 agosto con il Metz alle 17, e si spera che ci siano passi avanti perché la prima partita ufficiale che conta sarà quella dei trentaduesimi di Coppa Italia con il Cosenza, squadra di Serie B, tra 13 giorni l’11 agosto alle ore 21,15 allo stadio Grande Torino Olimpico e poi inizierà il campionato 6 giorni dopo il 17 alle ore 20,45 al Meazza e l’avversario sarà il Milan. E prima della chiusura del calciomercato, il 30 agosto, il Torino di Vanoli, alla sua prima esperienza su una panchina in Serie A, dovrà affrontare in casa l’Atalanta il 25 alle 18,30 e a seguire il 30 sempre alle 18,30 al Penzo il Venezia, che proprio Vanoli ha riportato in Serie A dopo aver vinto i play off contro la Cremonese.
Urgono due difensori e almeno un quinto a sinistra tutti titolari ed esperti della Serie A, Vanoli va messo nella miglior condizione per lavorare e finora non è stato fatto sprecando tempo prezioso e nessuno trovi la scusa che tanto il mercato va a rilento anche per le altre squadre perché si deve guardare in casa propria senza preoccuparsi di cosa fanno gli altri, se si vuole progredire e non correre il rischio di fare, se andrà tutto benissimo, uguale agli anni passati.


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