.

Il Torino alla prova Sassuolo: servirà a capire di che pasta sono i granata

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Esultanza del Torino

La vittoria sulla Salernitana per 4 a 0 non può bastare per dissipare le tante, alle volte troppe, difficoltà che hanno caratterizzato il Torino soprattutto nelle prime uscite stagionali a cominciare da quella con la Cremonese in Coppa Italia, che milita in serie B, eliminata solo dopo i calci di rigore oppure quelle che si sono viste soprattutto con la Fiorentina in campionato, meno con l’Atalanta, che hanno a due sconfitte. Domani sera quindi il match con il Sassuolo sarà importante e servirà a capire di che pasta è fatto il Torino.

Juric potrà contare su tutti i nuovi arrivati: ha già fatto esordire Zima, Pobega e Praet e in precedenza, perché arrivato decisamente prima, Pjaca e con i neroverdi potrebbe toccare a Brekalo. Questo gli consente di avere un più ampio ventaglio di scelte per cercare di imporre il proprio gioco e contrastare l’onda d’urto della squadra di Dionisi formata da Berardi, Raspadori, Boga e Frattesi. A far male sarà preposto Sanabria, ancora out Belotti oltre a Zaza e Edera e resta un punto interrogativo su Verdi così come Ansaldi sulla fascia sinistra, nel caso non dovesse farcela toccherà a Aina, e in difesa su Izzo, mentre difficilmente sarà disponibile Djdji operato al naso tre giorni fa. Sorvegliato speciale sarà il portiere Milinkovic-Savic, incerto anche con la Salernitana, che si gioca il posto fra i pali con Berisha pronto a soffiargli il posto dovesse ancora non dare quelle sicurezze fondamentali per la difesa e in generale tutta la squadra.

La mano di Juric si è già intravista, ma è evidente che il Torino dovrà assomigliare decisamente di più al suo allenatore per allontanare gli spettri delle ultime due stagioni. Il Sassuolo, in costante crescita negli ultimi anni, ha l’obiettivo di continuare anche sotto la guida di Dionisi e il filo da torcere dato alla Roma, che solo nel finale ha avuto al meglio nella scorsa partita, indica che il cambio di allenatore non ha provocato scossoni, anche perché la squadra sostanzialmente è rimasta la stessa. Il Torino dovrà stare particolarmente attento alle verticalizzazioni degli avversari così come negli scontri uno contro uno perché perdere palla potrebbe essere deleterio e lo è anche concedere spazio di manovra. I granata dovranno anche capitalizzare le occasioni che riusciranno a creare e stare molto attenti in fase difensiva. Tornare da Reggio Emilia con qualche punto conquistato darebbe certezze in più e indicherebbe che il lavoro di Juric sta consolidandosi.