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Il Torino, come al solito, non va verso un mercato sprint: prima i risultati ed eventuali cessioni e poi i rinforzi

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Cairo e Vagnati

Se arriveranno prima della chiusura del calciomercato giocatori non solo di belle speranze dipenderà dai risultati che il Torino otterrà nelle prime gare alla ripresa del campionato. Questa dovrebbe essere la strategia che il club granata adotterà nella sessione invernale del mercato che aprirà i battenti il prossimo 2 gennaio. Non di certo una novità visto che persino in estate si punta su giocatori da rilanciare e giovani e che la rapidità non è la caratteristica che contraddistingue la dirigenza granata, o per essere più precisi il presidente Cairo visto che è lui che detta i tempi e chi si occupa del mercato non può fare altro che adeguarsi così come l’allenatore. Per cui saranno i risultati delle partite con l’Hellas Verona (4/1), Salernitana (8/1), in parte pure quella di Coppa Italia con il Milan (11/1), Spezia (15/1) e forse anche quella con la Fiorentina (21/1), che sarà l’ultima del girone d’andata, a determinare che mercato di riparazione farà il Torino.

Nel frattempo si sarà capito se Lukic sarà ceduto oppure se resterà fino al termine della stagione. Il Torino dal suo addio vuole ricavarci il massimo possibile, ma tanto dipenderà da quanto chi lo vuole, Roma o altre squadre italiane o straniere, sarà disponibile a trattare sia nei tempi sia nell’assecondare le richieste della società granata, che difficilmente saranno inferiori ai 15 milioni di euro. Non è da escludere che chi è interessato a Sasa finisca per rimandare alla prossima estate quando il giocatore sarà ancora più vicino alla scadenza del contratto (30 giugno 2024) e inevitabilmente, se non avrà prolungato con il Torino cosa che al momento non sembra nelle intenzioni, questo darà maggiore forza nelle trattative a chi lo vuole. Un’altra questione potrebbe animare il mercato in uscita: Singo. Se arrivassero per lui offerte economicamente interessanti il Torino potrebbe decidere di cederlo. La situazione è un po’ differente da quella di Lukic che ha già dichiarato di voler giocare in un club che disputa le coppe europee, ma anche Wilfried ha il contratto che lo lega al Torino in scadenza nel 2024 e al momento non ha prolungato. Due cessioni che potrebbero portare nelle casse del Torino 25 mln di euro.

Da parte del Torino attendere i risultati delle gare alla ripresa del campionato e vedere come si evolve la questione almeno di Lukic non è proprio la mossa che si attendono i tifosi e molto probabilmente anche l’allenatore, ma tant’è. Singo al momento è infortunato, lesione di primo grado del bicipite femorale destro, e difficilmente sarà a disposizione per la gara con l’Hellas Verona e chi è interessato a lui potrebbe attendere di rivederlo in campo prima di intavolare qualche eventuale trattativa.
Non va dimenticato che, alla luce di quanto si è visto nelle prime quindici partite giocate e anche in parte nelle due di Coppa Italia, il Torino fatica a segnare e subisce qualche gol di troppo e manca di alternative ai titolari soprattutto in mezzo al campo e in attacco. Per essere veramente competitiva e non solo galleggiare nella parte centrale della classifica la squadra di Juric avrebbe bisogno di non meno di 3, ma forse anche di 4/5 rinforzi: un centrocampista d’inserimento che aumenti qualità e forza in mezzo al campo e che sappia fare bene sia la fase difensiva sia quella offensiva e se fosse ceduto Lukic anche un altro. Un trequartista, non bastano Miranchuk, Radonjic e Vlasic. Una prima punta prolifica e fisicamente integra. Un secondo portiere o in alternativa un terzo se Gemello fosse promosso a secondo nel caso Berisha fosse accontentato e mandato dove può giocare di più. Avere come obiettivo il posto utile per la Conference League non è eccessivo, tanto più che le inchieste che coinvolgono la Juventus e altri club potrebbero modificare la classifica se si arrivasse a delle condanne con punti di penalizzazione. Rinforzare la squadra nel mercato di gennaio è quindi importante e farlo senza attendere l’ultimo momento lo sarebbe ancora di più.


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