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Il Torino con la Roma non deve gettare via il bambino con l’acqua sporca

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

Il Torino questa sera non ha nessun obbligo di vincere con la Roma, è ovvio che se accadrà tutti saranno felicissimi e applaudiranno e si complimenteranno con la squadra e con Ventura, però né sui giocatori né sull’allenatore grava il peso del risultato in quanto la squadra di Garcia è nettamente superiore, però il Torino ha l’obbligo di scendere in campo con la determinazione di provare a esprimere quello che di buono è capace a fare e mantenere questo atteggiamento fino al triplice fischio finale.

 

Iniziamo a mettere i puntini sulle i con obiettività tenendoci equidistanti da catastrofismi e da entusiasmi. Il Torino quest’estate poteva essere rinforzato meglio con qualche giocatore scommessa in meno e il gioco della squadra potrebbe essere meno lento e con meno tatticismi, ma con questo non significa che l’attuale organico sia di bassa qualità e che l’impianto di gioco sia pessimo. E’ giusto sottolineare che rispetto allo scorso campionato dopo dieci giornate in classifica c’è un punto in più ed è altrettanto doveroso porre l’attenzione sul fatto che di gol lo scorso anno ne erano stati segnati sedici e che adesso il bottino sia di soli sette. Il problema del gol è innegabile ed è legato ad un sistema di gioco che non ha ancora coniugato l’equilibrio con l’incisività, anzi entrambe le cose latitano soprattutto a centrocampo e in attacco.

 

Per non buttare via il bambino con l’acqua sporca il Torino questa sera dovrà sfoderare una prestazione all’opposto di quelle che ha avuto con Sampdoria e Helsinki, altrimenti sarà inevitabile che nelle prossime due settimane, complice anche la sosta per le partite della Nazionale, ci saranno processi e tutti, dal primo all’ultimo, saranno messi nel mirino delle discussioni. Il rischio che si finisca per creare un tutti contro tutti dentro e fuori la squadra sarebbe alto e questo porterebbe conseguenze anche peggiori. Il Torino ha nelle sue mani il destino di questa stagione, tutti devono essere consapevoli che sono a un bivio, imboccare la strada in salita o quella che fra saliscendi può condurre comunque alla meta dipende oggi solo dai giocatori e da Ventura e dal cinque gennaio anche da Cairo e Petrachi. Il lavoro impostato quattro stagioni fa e portato avanti finora raggiungendo sempre gli obiettivi non va interrotto il Torino può assestarsi nella parte sinistra della classifica e forse anche puntare al sesto posto e in Europa League può qualificarsi ai sedicesimi di finale. La fortuna aiuta gli audaci, ma il Torino ha l’obbligo di essere audace.