Il Torino deve cambiare passo con Sassuolo e Sampdoria altrimenti la B si avvicina
Fonte: Elena Rossin
Archiviare l’Inter che, come si sapeva, era squadra troppo superiore e forte per il Torino che pur arginandola per abbondanti tratti della partita alla fine ha dovuto arrendersi, anche perché se si commettono errori individuali, com’è accaduto a Izzo o non si è del tutto impeccabili come nel caso di Sirigu in occasione del secondo gol, giocatori del calibro di Lukaku e Lautaro Martinez, coadiuvati dal resto della squadra che ha elementi di spicco, castigano inesorabilmente. Ora, però, i granata devono conquistare punti perché il Parma battendo la Roma si è portato a una sola lunghezza e quindi Nicola e i suoi non possono continuare a sperare che il Cagliari resti a un tiro di schioppo e che faccia passi falsi in modo da superarlo facendo qualche punto in qua e in là. Così come l’avere due partite da recuperare non è sinonimo di conquistare punti.
Punti che però devono essere fatti con Sassuolo, una delle due gare da recuperare, e Sampdoria che non sono schiacciasassi come l’Inter, anche se sono squadre di tutto rispetto e occupano una posizione in classifica di assoluta sicurezza. Gli emiliani sono la prima formazione fuori dai giochi per i posti nelle competizioni europee, a meno di clamorosi crolli di chi le sta davanti e di una marcia più che sostenuta propria. I liguri mantenendo l’attuale andamento sono nella fascia di chi è fuori dalla lotta per la salvezza. Il Torino che è terzultimo ha quindi motivazioni molto superiori che devono portarlo a dare il 110% con neroverdi e blucerchiati.
E’ evidente che i granata dovranno affrontare Sassuolo e Sampdoria con la ferocia di chi vuole e vince a ogni costo. I pareggi servono a poco poiché non permettono di allungare il passo e lasciano la situazione pressoché immutata, con l’aggravante che poi ci sono sempre meno partite da disputare. Senza andare all’assalto all’arma bianca, che sarebbe controproducente, il Torino deve disputare queste due gare controllando il gioco, quindi facendo la partita senza lasciare che l’avversario la gestisca per affidarsi poi alle ripartenze, e rendere la manovra efficace e redditizia. Vale a dire essere propositivo dal fischio iniziale a quello finale senza mai perdere la concentrazione e commettere errori. I singoli che hanno qualità dovranno sfoderarla e servirà che il collettivo si metta a loro disposizione supportandoli in modo da esaltarne le capacità: anche questo, per non dire solo questo, vuol dire essere squadra. E il Torino, se vuole salvarsi, con Sassuolo e Sampdoria dovrà essere squadra vera.