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Il Torino deve essere più forte dei tanti infortuni nel periodo più delicato

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it

Anche Benassi sarà quasi certamente out per la partita con il Milan, alto problema muscolare che colpisce un giocatore granata. Nello specifico si tratta di un affaticamento muscolare al retto femorale della coscia destra evidenziatosi durante gli impegni con l’Under 21. A questo punto Ventura potrebbe ritrovarsi con ben dieci giocatori in meno, quasi una squadra. Ichazo, Maksimovic, Janson, Peres, Benassi, Baselli, Obi, Farnerud, Avelar e Maxi Lopez. Probabilmente qualcuno riuscirà a recuperare, Maxi Lopez ieri nella doppia seduta di allenamento ha lavorato con i compagni, Avelar l’ha fatto parzialmente e Ichazo ha svolto con il preparatore dei portieri Zinetti una seduta ad alta intensità, mentre Benassi ha potuto solo effettuare un programma personalizzato e Baselli è riuscito a implementare il carico, ma questo è verosimilmente un preludio al rientro in gruppo di Daniele, magari nella prossima settimana. Se anche qualcuno potrà essere convocato sabato per la sfida con il Milan indubbiamente avrà una condizione fisica inferiore agli standard.
Quest’inizio di stagione sembra proprio maledetto per il Torino che ha avuto, e continua ad avere, l’infermeria sempre affollata. Finora gli effetti sono stati marginali e abbastanza facilmente superati poiché la casualità della formazione del calendario delle partite ha fatto sì che il Torino affrontasse squadre alla portata, ma adesso inevitabilmente iniziano i match con un tasso di difficoltà superiore e non poter disporre di tutti gli effettivi diventa un vero e proprio handicap.

Senza cercare alibi preventivi e neppure postumi la formazione anti Milan sarà rimaneggiata. Padelli, Bovo, Glik, Zappacosta, Acquah, Gazzi, Vives, Molinaro, Belotti e Quagliarella. Il reparto maggiormente colpito è il centrocampo, proprio la zona del campo più nevralgica e delicata per gli equilibri della squadra sia in fase offensiva sia in quella difensiva. Preparare la partita al meglio sarà un compito particolarmente delicato e in un tale scenario emergerà, nel bene e nel male, il valore aggiunto dell’allenatore sia in questi giorni di preparazione sia durante la partita nel dare indicazioni ai giocatori in campo.

Nelle emergenze di solito lo spirito di gruppo e il carattere dei singoli tende a cercare di superare le difficoltà. Il Torino ha giocatori d’esperienza e di temperamento e giovani con voglia d’emergere e dotati di grinta, quindi si può prevedere che l’impegno e la determinazione accresciuta dal fatto che l’avversario è una squadra che ha scritto la storia del calcio, seppur nelle ultime stagioni il Milan sia stato lontano parente di quello che mieteva fino a qualche anno prima successi a ripetizione in Italia e all’estero. Di solito il Torino non sbaglia l’approccio alle partite con avversari blasonati, semmai si siede quando deve confrontarsi con chi é decisamente alla sua portata.

Sabato sera la posta in gioco sarà alta perché ha un peso specifico conservare il quinto posto all’inizio di un periodo impegnativo, dopo il Milan ci saranno le gare con Lazio, Genoa, Juventus e Inter, e con non tutti i giocatori a disposizione e una buona prestazione sarebbe un segnale di forza recapitato agli avversari. Tanto più perché significherebbe che il percorso di crescita si sta sviluppando in modo positivo senza che le avversità riescano a bloccarlo. Sarebbe proprio un grande passo avanti.
Sabato mattina ci sarà la posa della prima pietra per la ricostruzione del Filadelfia, lo stadio del Grande Torino e quella che da sempre è considerata la casa della gente del Toro, onorare questo evento, atteso da troppo tempo, con una prestazione da Toro della squadra la sera con il Milan sarebbe molto bello.


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