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Il Torino dopo un mediocre 1° tempo in rimonta stende il Frosinone con doppietta di Belotti

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Belotti e Falque

Un Torino a due facce si è visto oggi pomeriggio con il Frosinone, un primo tempo decisamente mediocre e una ripresa da squadra che sa di dover conquistare punti per sbaragliare la concorrenza per l’Europa League, dopo che nell’intervallo, come ha detto a fine gara ai microfoni di Sky Mazzarri, nello spogliatoio “ci siamo guardati in faccia”. La superiorità tecnica del Torino quando è venuta fuori, anche in virtù dell’ingresso in campo nel secondo tempo di Falque e Aina, e il calo del Frosinone hanno permesso ai granata di conquistare i tre punti e di continuare a restare in piena corsa per i posti che portano in Europa.
Come era nelle previsioni Mazzarri ha schierato Zaza in coppia con Belotti e in mediana Meïté, Rincon e Baselli con De Silvestri e Ansaldi sulle fasce. Baroni dovendo fare a meno dello squalificato Cassata a centrocampo si è affidato a Chibsah, Maiello e Gori e come esterni ha scelto Paganini e Molinaro. In attacco ha optato per Ciano e Pinamonti.

Ai tanti tifosi granata che erano presenti al Benito Stirpe sarà andato di traverso il pranzo e magari avranno pensato che la differenza tra una squadra che ha fame e bisogno di punti e una che non ha abbastanza ambizione era sotto i loro occhi vedendo giocare i loro beniamini nel primo tempo. Mazzarri era a dir poco incavolato e deluso per come i suoi stavano buttato via la partita come ha confermato nel post gara: “Bisogna crescere quando gli avversari la mettono sulla foga e sull’aggressione sportiva. Siamo una squadra che ha tanti punti in più del Frosinone e dobbiamo giocare a calcio come dice la classifica. Noi l’abbiamo messa su un piano che non mi è piaciuto e addirittura su un piazzato siamo andati in svantaggio sapendo che avrebbero calciato sul primo palo e la partita così si è messa in salita”. Il Frosinone, infatti, ha attaccato in modo più convincente, anche perché il Torino gli lasciava un po’ troppa libertà. La squadra di Baroni ripartiva in velocità, sbagliando qualche passaggio, ma prendendo le misure degli avversari e mettendoli in difficoltà a centrocampo, anche perché i granata erano prevedibili e abbastanza lenti nel far girare la palla e non riuscivano a trovare il guizzo che avrebbe potuto far cambiare loro marcia. Gli unici tentativi del Torino non assolutamente pericolosi d’imbastire qualche giocata offensiva sono stati di Belotti (10’ tiro non ben calibrato respinto da Goldaniga) e di Ansaldi (19’ una via di mezzo fra un passaggio e un tiro e 45’ punizione potente con nessun compagno che arriva alla deviazione). I padron di casa, invece, ci hanno provato con Gori (7’ su errore di Izzo respinta di Sirigu), Ciano (26’ punizione calciata un po’ sopra la traversa) e Paganini (24’ controllo e tiro dal limite con respinta di pugno dell’estremo difensore granata) prima del gol di quest’ultimo. Ciano ha battuto il calcio d’angolo teso e Paganini, senza essere contrastato da Izzo e N’Koulou, di testa ha girato la palla in rete interrompendo così dopo 599’ imbattibilità di Sirigu e segnando il suo primo gol stagionale.

Nella ripresa, dopo la più che certa sfuriata di Mazzarri negli spogliatoi, la musica cambia. Imbucata in area di Belotti per il taglio di Zaza che con il mancino costringe Sportiello a respingere con la palla che arriva a Rincon che la calcia a giro e per pochissimo la sfera va oltre l'incrocio (50’). Mazzarri allora aumenta il potenziale offensivo dei suoi togliendo Meïté, un po’ troppo falloso (giallo al 37’) e non abbastanza incisivo nelle verticalizzazioni, e inserendo Falque (55’). Tempo di entrare e lo spagnolo confeziona una punizione perfetta per Belotti che appostato sul secondo palo salta più in alto di tutti e di testa spedisce il pallone nella rete (56’). Il Frosinone accusa un po’ il colpo si abbassa e i granata spingono di più. Un tiro di contro balzo di Rincon è murato da Salomon (63’). Ancora Mazzarri interviene e togliendo De Silvestri, meno propositivo che in altre partite, e mette al suo posto Aina (69’). Altro cambio azzeccato, infatti, il neo entrato ci prova subito di testa, ma la sua mira non è perfetta (70’). Anche Baroni prova a rendere più offensiva al sua squadra inserendo Trotta per Maiello (73’), calato nel cercare di mettere ordine in mezzo al campo. Due lanci in profondità di Falque per Zaza uno finisce tra le mani di Sportiello (74’) e l’altro non è ben sfruttato dal compagno (76’). Poi arriva il raddoppio: Traversone lungo di Ansaldi con Aina che fa sponda per Belotti che nell’area piccola in semirovesciata trafigge il portiere dei ciociari (77’). Ormai la partita è compromessa per il Frosinone che ha sempre meno forze per reagire avendo anche speso molte energie nel primo tempo, Baroni però tenta il tutto per tutto mandando in campo anche Ciofani per Capuano (83) che pur non demeritando ha dovuto sudare sette camicie con Belotti. Nel frattempo l’ottimo Falque con una punizione dalla distanza colpisce la parte interna del palo (85’) con la palla che poi di dirige verso l’altro montante e va oltre (85’). L’allenatore del Torino fa allora l’ultimo cambio mandando nella mischia Berenguer (86’) e togliendo Zaza, che si è dato da fare per la squadra ma è stato meno incisivo rispetto alla gara con il Chievo e non solo perché non ha segnato. Nel minuti finali il Frosinone tenta di recuperare, ma l’accelerare le giocate lo porta ad essere impreciso e confusionario perché gli schemi sono saltati e il Torino si difende con ordine. I granata hanno un’ultima grande occasione quando Falque innesca il contropiede e serve Belotti che tutto solo arriva in area e calcia prendendo clamorosamente l’esterno della rete (94’).

La sconfitta è un brutto colpo per il Frosinone che con nessuna vittoria in casa e cinque soli punti conquistati allo Stirpe vede avvicinarsi sempre più la retrocessione. Il Torino ha doverosamente portato a casa i tre punti, ma ha anche giocato un primo tempo mediocre e questo brutto vizio che più volte si è visto in questa stagione deve essere debellato perché non sempre si ha di fonte la penultima in classifica e si può pagare caro con avversari di caratura superiore concedere un tempo agli avversari, cosa che è già capitata. Belotti che torna a segnare in due partite consecutive è un bel viatico per l’Europa così come Falque che gioca ai suoi livelli e dimostra che è l’unico che sappia far veramente cambiare passo alla squadra con benefici anche per il “Gallo”. Se è vero che non c’è sue senza tre allora la conferma dovrà arrivare sabato prossimo con il Bologna, altra formazione in lotta per non retrocedere, ma che è galvanizzata dalla vittoria sul Cagliari e che ha in mister Mihajlovic uno che avrà sicuramente voglia di ben figurare tornando dove fu esonerato un anno fa per colpe che non erano solo sue.


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