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Il Torino dovrebbe prendere o no uno svincolato per sostituire Zapata? La decisione spetta solo a Vanoli e la società deve assecondarlo

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Paolo Vanoli

Purtroppo la stagione di Zapata è finita perché per guarire dalle lesioni al ginocchio sinistro del legamento crociato anteriore, del menisco mediale e del menisco laterale dopo l’operazione ci vogliono normalmente 7-8 mesi per cui potrà tornare, se tutto va bene, tra maggio e giugno e quindi verosimilmente il Torino può sperare di riaverlo per la preparazione estiva.

Aver perso l’attaccante principale che sa fare reparto da solo e il capitano è indubbiamente una mazzata e questo ha fatto subito scatenare le voci sull’andare a prendere un sostituto fra gli svincolati, anche perché il mercato invernale aprirà i battenti giovedì 2 gennaio 2025 fra esattamente 86 giorni quando sarà archiviata la 18esima giornata e il Torino nel frattempo avrà disputato 11 partite con nell’ordine Cagliari, Como, Roma, Fiorentina, Juventus, Monza, Napoli, Genoa, Empoli, Bologna e Udinese.

Fra gli svincolati ci sono indubbiamente anche attaccanti con qualità tecniche di livello e pure in alcuni casi alto, ma di solito si tratta di giocatori che sono a fine carriera o che per qualche motivo, infortuni pregressi o altro, non hanno trovato collocazione in nessuna squadra di gradimento e magari anche perché chiedevano ingaggi ritenuti alti. In più sono fermi da qualche tempo e se va bene stanno svolgendo lavoro atletico in solitario per cui non è detto che siano in buona condizione fisica e pronti per giocare subito.   

La decisione se serve oppure no prendere uno svincolato deve spettare solo a mister Vanoli. Lui conosce i giocatori ed è l’unico che sa se Adams, Sanabria, Karamoh, Vlasic e  quando tornerà dall’infortunio il giovane Njie, lesione di primo grado del muscolo lungo adduttore destro, possono bastare oppure se occorre tamponare andando appunto a prendere uno svincolato e nel caso è sempre lui a dover dire chi facendo nome e cognome. Oppure se invece si deve aspettare il mercato invernale. E la società, intesa come Cairo, per giunta è in debito con l'allenatore per aver veduto Bellanova senza neppure avvisarlo, e Vagnati, deve assecondarlo senza se e senza ma e senza pensare al portafoglio.

Ovviamente non si tratta di scaricare la responsabilità sull’allenatore, ma di metterlo nella condizione che ritiene migliore per il bene della squadra e per lavorare. Lui conosce i giocatori non solo dal punto di vista tecnico, ma anche del carattere e della personalità ed è lui che ha intrapreso il percorso per amalgamare e far crescere il Torino provando a trasmettere alla squadra la sua idea di calcio. Ecco perché spetta solo a lui decidere.


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