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Il Torino e la questione allenatore: non attendere le decisioni altrui e decidere subito

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Urbano Cairo

In Serie A c’è una rivoluzione sulle panchine delle varie squadre e la maggior parte degli allenatori cambierà squadra e a parte la Roma che ha già ufficializzato Mourinho e molto probabilmente il Milan e l’Atalanta che terranno rispettivamente Pioli e Gasperini, a meno di ribaltoni, tutte le altre società, escludendo chi salirà dalla Serie B, sono in trattativa, chi più chi meno, con potenziali nuovi allenatori. Il Torino non è da meno. Davide Nicola ha condotto la squadra alla salvezza, ma forse questo non gli basterà per essere confermato e da giorni il candidato principale a sostituirlo è Ivan Juric che però e ambito anche da altri club, su tutti il Cagliari, ma anche il Napoli aveva fatto un pensierino su di lui prima di virare su Conceicao, ma se il portoghese alla fine non arrivasse potrebbe ritornare alla carica con il croato. Gli intrecci sono molteplici, gli allenatori cercheranno di trovare le sistemazioni migliori dal punto di vista economico e da quello della garanzia sull’allestimento delle squadre e fino a quando non si concreteranno i primi accorsi tutto è possibile.

Il presidente Urbano Cairo, che deve far svoltare il Torino dopo due stagioni pessime con salvezze arrivate all’ultimo, dovrebbe mandare un segnale forte e non attendere le decisioni altrui prima di agire. Prenda quindi subito la decisione se confermare oppure no Nicola e se decide di cambiare allenatore entri subito in azione con Juric o chiunque altro pensi possa fare al caso del Torino e lo metta sotto contratto. Farlo sarebbe una grande mossa perché dimostrerebbe forza e determinazione e oltretutto guadagnerebbe tempo sugli altri presidenti per poi allestire la squadra tenuto conto che ovviamente se non si sa chi è l’allenatore non si può agire nel prendere e vendere i giocatori.

Intanto sui social è partito l’hashtag #NoivogliamoNicola. I tifosi del Toro sono riconoscenti al mister per quello che ha fatto e per la sua fede granata testimoniata con i fatti, che piacciono molto di più delle parole, e con la grinta che ci ha messo fin dal suo arrivo per ricompattare la squadra e trascinarla alla salvezza superando non solo le difficoltà iniziali, ma anche quelle che si sono frapposte sul cammino che ha portato all’obiettivo. Nicola ha sempre inviato a tutti segnali positivi e non ha mai recriminato per le situazioni avverse neppure quando è scoppiato il focolaio Covid con le relative conseguenze. Si è sempre assunto in prima persona le responsabilità di qualsiasi scelta abbia fatto proteggendo così i giocatori e anche la società. Il pensare positivo, il metterci la faccia e soprattutto l’orgoglioso senso di appartenenza e il rispetto per i colori granata lo rendono agli occhi della maggior parte dei tifosi meritevole di continuare sulla panchina del Torino.

Adesso tutto dipende da Cairo che da lungo tempo è inviso a buona parte dei tifosi del Toro che in svariati modi gli hanno detto di farsi da parte. Difficile per il presidente risalire nel consenso dei tifosi, ma se velocemente sbloccasse la questione allenatore e magari anche quella di Belotti iniziando poi subito ad allestire la squadra per la prossima stagione in modo che possa competere per posizioni che non implichino dover lottare per la salvezza, allora, magari, sarebbe un po’ meno inviso ai tifosi.


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