Il Torino e quel problema nel fare gol: Pellegri la speranza, se troverà l’equilibrio fisico e migliorerà come intende Juric
Fonte: Elena Rossin
30 gol fatti in 29 partite di campionato, più 9 e in Coppa Italia distribuiti in 4 gare: questo è quanto è riuscito a produrre il Torino finora in stagione a nove partite dalla fine. Troppo poco, infatti i granata per gol realizzati sono al 14° posto in Serie A, in classifica sono all’11° con 38 punti. E’ evidente quindi che ci sia un problema nel segnare. Problema che c’era nella prima parte della stagione, prima della sosta per il Mondiale, e che continua ad esserci: 16 le reti realizzate in 15 gare (più 7 in Coppa Italia in 2 match) e da inizio 2023 altri 14 in 14 partite (più 2 in Coppa Italia in 2 gare). Con una media che è persino un po’ peggiorata passando da 1,06 a 1 in campionato e aggiungendo anche la Coppa Italia da 1,35 a 1. E pensare che nel frattempo Sanabria, il giocatore più prolifico, si è messo a segnare con maggiore regolarità passando dalle 2 reti pre Mondiale alle 6 nel post per un totale di 8, che rappresenta in Serie A il suo record personale. Eppure il Torino di occasioni da gol ne crea anche e in campionato sono state 280 che si sono trasformate in 241 tiri dei quali 108 in porta, ma è evidente che il divario è ampio se dei 108 tiri in porta solo 30 sono finiti in rete: la media è di 0,27. Saranno anche bravi i portieri avversari, però è certo che la mira dei giocatori granata non è delle migliori.
Che manchi un centravanti è evidente. Le speranze sono riposte in Pietro Pellegri. E’ giovane, ha compiuto lo scorso 17 marzo 22 anni, però ha bisogno di gestire il suo fisico che gli ha già causato tanti problemi impedendogli, purtroppo, di giocare con continuità. Fisico che indubbiamente è più che adatto al ruolo con 188 centimetri per 78 chili. Come dice mister Juric: “Ha caratteristiche da giocatore. Ha quella forza fisica, quella gamba che permette di reggere un certo tipo di contrasti” però appunto deve comprendere quando allenarsi e quando recuperare trovando così “un suo equilibrio e lo stiamo lasciamo abbastanza libero nell'allenarsi con ritmi suoi affinché trovi la pace con il suo fisico”. Anche l’allenatore lo ritiene un’alternativa a Sanabria in questo finale di stagione.
Pellegri può essere l’attaccante del futuro. In campo sa in generale come muoversi e soprattutto ha quell’istinto e il fiuto per fare gol. Pietro non solo deve capire come gestirsi dal punto di vista fisico, ma anche migliorare molto come dice Juric “nella visione della palla, nei movimenti, nella gestione delle situazioni e nel tiro con il sinistro. Se migliora in tutte le cose diventa un giocatore fantastico”. E’ quindi evidente che le speranze per cercare di risolvere il problema che ha il Torino nel segnare siano riposte in lui, a prescindere se in estate sarà preso un altro centravanti perché Pellegri ha “il potenziale che altri non hanno e lo sta dimostrando, ma gli serve tempo: non è cosa di una partita o di due-tre mesi. E’ un processo. Per me lui ha le basi per diventare forte, ma forte sul serio”. Parola di Juric, un allenatore che, come ha dimostrato, sa tirare fuori il meglio dai giocatori.