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Il Torino ha 67 giorni e 9 partite per superarsi e fare ancor meglio dell’andata

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin

I ventinove punti con i quali il Torino di Sinisa Mihajlivc aveva chiuso il girone d’andata sono un fiore all’occhiello del quale squadra e allenatore devono andare fieri, anche se non portano né trofei né riconoscimenti ufficiali, ma premiano il lavoro svolto perché per la prima volta da quando la vittoria vale tre punti, stagione 1994-1995, i granata sono riusciti a farne così tanti in mezzo campionato. La stagione da tempo ha preso una piega differente dai traguardi posti all’inizio e l’Europa League non è più un obiettivo, però, non si possono gettare al vento più di due mesi e più di un quarto delle partite del torneo, quindi, seppur ridimensionato è stato trovato un altro traguardo da raggiungere: fare più punti dell’andata.

Il Torino nei mesi scorsi si è un po’ complicato la vita perché nelle dieci gare del girone di ritorno fin qui disputate ha conquistato solo undici punti, mentre all’andata ne aveva fatti quindici. L’obiettivo, però, è ancora raggiungibile poiché mancano nove gare alla fine del torneo e di punti in palio ce ne sono ventisette. Che i granata possano riuscire oppure no nell’intento è difficile da dire, ma la prestazione con l’Inter fa ben sperare e poi il calendario propone quasi tutte partite alla portata, tranne quelle con Juventus e Napoli, e se tutte le altre fossero vinte la squadra di Mihajlovic il ventotto maggio si troverebbe con sessantuno punti dei quali trentuno conquistati nel girone di ritorno, due in più rispetto all’andata.

Ad aiutare il rientro di giocatori che erano infortunati, infatti, Castan scalpita per tornare a giocate avendo superato la sofferenza al muscolo bicipite femorale della coscia sinistra, ancora di più Avelar che si è messo alle spalle gli infortuni che lo hanno praticamente tenuto fermo per quasi due anni. Obi ieri ha svolto buona parte dell’allenamento con i compagni, questo vuol dire che ha quasi superato il problema muscolare di un mese fa. Rossettini che con l’Inter aveva disputato l’intera gara ha svolto lavoro personalizzato, ma per lui non dovrebbero esserci problemi visto che il campionato è fermo per gli impegni della Nazionale e in campo il Torino ritornerà il due aprile, fra undici giorni. Per Carlão sembra che i problemi non finiscano mai, prima la distorsione al gomito sinistro e ieri precauzionalmente ha abbandonato la seduta di allenamento per un indolenzimento ai muscoli flessori della coscia sinistra che al momento non desta preoccupazione allo staff medico, però, è pur sempre un altro infortunio piccolo finché si vuole, ma che condiziona la sua possibilità di mettersi a disposizione dell’allenatore e, infatti, da quando è arrivato al Torino, era il dieci gennaio scorso, non ha mai giocato.
Se tutti, o quasi, i giocatori staranno bene, se avranno una buona condizione fisica che li sorregge e se sfodereranno prestazioni come quella con l’Inter il Torino sicuramente conquisterà più punti rispetto al girone d’andata e magari potrà anche togliersi la soddisfazione di strappare punti alla Juventus nel suo stadio.


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