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Il Torino lavora sulle marcature a uomo e sul possesso palla

di Elena Rossin

In attesa che dal mercato giungano novità mister Mazzarri prosegue con il lavoro atletico e tattico. Le novità dal mercato devono riguardare sia le uscite perché la rosa è indubbiamente da sfoltire sia le entrate poiché manca almeno un giocatore nel ruolo di esterno e anche per quel che riguarda gli interni di centrocampo non tutti gli elementi a disposizione di Mazzarri hanno le caratteristiche ideali né per il 3-5-2 e neppure per il 3-4-3. Ovviamente non si può dimenticare che in attacco c’è da redimere la questione Ljajic in rapporto all’impianto di gioco che si adotterà. Il serbo agisce al meglio da trequartista e trovargli una collocazione non è così semplice, a meno che lui non dia la totale disponibilità a ricoprire anche un ruolo differente riuscendo ad avere continuità e anche incisività.

Ad assistere all’allenamento questa mattina c’erano anche il direttore generale Antonio Comi e il responsabile del settore giovanile Massimo Bava. La sessione di lavoro era iniziata con il riscaldamento e il briefing e proseguita con la tattica. Giocatori divisi alcuni in campo ed altri in palestra, i due gruppi si sono alternati. Lukic anche questa mattona non si è allenato con i compagni, sono da capire le sue condizioni fisiche: nei giorni scorsi aveva accusato affaticamento da carichi di lavoro. Mazzarri ha curato e marcature in particolare quella a uomo, quindi, esercizi con attacco contro difesa. Convolti anche Bremer che si alternava a Izzo e Buongiorno e parigini che partendo da dietro impostavano l’azione offensiva. L’intenso lavoro non ha tolto la voglia dei giocatori di scherzare e Belotti arrivato con qualche secondo di ritardo, cosa sottolineata dai compagni, ridendo ha accusato Edera di avergli nascosto una scarpa. Simpatici siparietti a parte il lavoro è proseguito con i giocatori in campo divisi per ruolo in gruppetti Meïté, Valdifiori, Adopo nel primo, sulla destra Falque, Edera ed Aramu e a sinistra Baselli, Kone e Acquah e il quarto composto da Belotti, Butic e Damascan: tutti devono imparare a memoria i movimenti in modo che quando dovranno farli in campo vengano in automatico. Oltre a Baselli anche Acquah è stato provato da esterno d’attacco. I giocatori hanno continuato ad alternarsi fra campo e palestra. Nell’esercizio sul possesso palla ognuna delle due squadre aveva l’obbligo di sei tocchi consecutivi senza farsi soffiare il pallone. Le due formazioni erano composte un ada Bianchi, N’Koulou, Bremer, Berneguer, Meïté, Acquah, Aramu, Falque, Belotti e Butic e l’altra da Izzo, Moretti, Fiordaliso, De Silvestri, Rincon, Valdifiori, Adopo, Baselli, Damascan ed Edera. Lo stretching ha sancito il termine delle fatiche mattutine. Per scherzare Belotti ha rinfrescato i compagni immersi fino alla vita nella piscinetta a bordo campo, che ha acqua molto fredda, bagnandoli anche nella parte superiore del corpo con la pompa d’acqua, anch’essa ovviamente gelata.

Nel pomeriggio altra sessione d’allenamento con inizio alle ore 16,45.   :            


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