Il Torino non fa 13: pensa allo Zenit e l’Udinese vince 3 a 2
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
S’interrompe a Udine il filotto positivo di dodici risultati utili consecutivi del Torino, la squadra di Ventura è scesa in campo senza cattiveria agonistica e nonostante sia andata in vantaggio con Quagliarella (15’) si è fatta rimontare dai padroni di casa che hanno segnato prima con Di Natale (17’), poi c’è stato l’involontario autogol di Molinaro (25’) ed infine Wague (49’) ha segnato il gol partita. Al Torino per pareggiare non è bastata la rete da attribuirsi a Benassi (69’), con palla colpita di testa da Piris che ha spiazzato il suo portiere. La rete ha sì riaperto la partita senza però dare la spinta determinante al Torino per pareggiare il match, anche se i granata hanno avuto un paio di occasioni importanti per continuare il filotto positivo con Amauri (82’) e Quagliarella (84’) e un’altra conclusione poco oltre il palo di Molinaro (88’), forse il terzino voleva più crossare che tirare, però il pericolo è stato corso dall’Udinese. In precedenza, sul finire del primo tempo, il Torino aveva colpito il palo sempre con Quagliarella (41’) che poco prima (29’) aveva già sfruttato un errore di Piris impossessandosi della palla e tirando, ma Karnezis non si era fatto sorprendere e aveva respinto e Maxi Lopez, ostacolato da un avversario, non era riuscito a indirizzare il pallone in porta. Sempre Maxi Lopez servito in profondità da Bovo era andato vicino al gol (56’), ma anche in quest’occasione il portiere dei friulani ha sventato il pericolo intervenendo di piede.
L’atteggiamento del Torino, soprattutto nel primo tempo, non è stato quello giusto: troppi contrasti persi, lentezza nella manovra, poche verticalizzazioni e giocate efficaci degli esterni, in particolare di Peres che nel primo tempo ha sbagliato quasi tutte le palle che ha toccato facendo infuriare più di una volta Ventura, meglio ha fatto nella ripresa, ma in generale per Bruno una giornata no. L’Udinese chiamata ad interrompere il periodo negativo che l’aveva vista perdere le ultime tre partite è scesa in campo più determinata, anche se qualche distrazione di troppo in fase difensiva ha evidenziato ancora una volta che Stramaccioni deve lavorare molto per evitare che quanto prodotto in attacco non sia vanificato da amnesie difensive evitabili. Anche sottoporta i friulani potevano essere maggiormente incisivi con Guilherme (21’), Kone (91’) e Badu (94’).
Forse il Torino, che pur aveva affrontato l’Udinese con una formazione esperta (in campo all’inizio due soli under trenta Glik e Peres) e con poche variazioni (dentro Bovo per Maksimovic, Molinaro per Darmian e Vives per El Kaddouri) si è fatto inconsciamente distrarre dalla partita d’Europa League giovedì a San Pietroburgo contro lo Zenit, il cui allenatore Villas-Boas era presente in tribuna allo stadio Friuli per osservare e studiare i granata. Rispetto alla squadra che si era vista affrontare dieci giorni fa l’Athletic Bilbao e sette il Napoli il Torino è stato irriconoscibile, un po’ meglio nella ripresa, ma è perdonabile perché quando tre giorni dopo si deve giocare con una fra le formazioni più forti d’Europa, com’è lo Zenit, la possibilità di pagare dazio è alta, in particolare se la rosa non ha un numero di elementi così alto da poter effettuare un turnover senza correre il rischio di abbassare il livello qualitativo, se i giocatori migliori sono quasi sempre costretti a scendere sempre in campo non possono rendere al massimo e le energie mentali, più ancora di quelle fisiche, non sono inesauribili e i cali sono nell’ordine naturale delle cose.
In attesa di sapere che cosa farà l’Inter questa sera con il Napoli, la classifica dei granata non ha risentito molto di questa sconfitta in termini di posizioni, infatti, il Torino è passato dal settimo posto in coabitazione con il Genoa all’ottavo e al massimo finirà al nono in caso di vittoria dei nerazzurri, di più ha risentito in termini di punti perché la Sampdoria che occupava il sesto posto si è avvantaggiata di tre punti raggiungendo la Fiorentina al quinto. Il Torino deve voltare subito pagina e concentrarsi sullo Zenit, solo con una partita come quella disputata a Bilbao manterrà aperta la qualificazione ai quarti d’Europa League, c’è da sperare che Villas-Boas vedendo un Torino sottotono lo sottovaluti e dimentichi che questa squadra è il Toro che ha battuto pochi giorni fa prima l’Athletic Bilbao e poi il Napoli.