Il Torino non ha giocato male ma ha vinto il Milan
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
Il Torino con il Milan ha dimostrato di non essere una squadra con poche idee e gioco confuso, però questo non è bastato ad avere la meglio sull’avversario che ha fatto valere la sua qualità superiore, anche se, soprattutto nella ripresa, i rossoneri non hanno chiuso la partita segnando il secondo gol ed esponendo così il fianco ai granata, che però non sono riusciti ad approfittarne pur avendo avuto più di un’occasione per pareggiare. La squadra di Mihajlovic ha attaccato alto cercando di sfruttare le fasce e poi ha controllato la partita con chiusure e interventi salva porta di Donnarumma che non hanno permesso al Torino di andare in gol e comunque ha continuato, quando vi era la possibilità in contropiede, a ricercare il gol che avrebbe messo al sicuro il vantaggio. Mentre quella di Ventura si è affidata alle ripartenze in velocità con l’attacco della profondità sul movimento delle punte sfruttando maggiormente la zona centrale del campo e nel finale gli assalti alla ricerca del pareggio sono stati tentati con palle lunghe che, però, sono state quasi sempre facile preda dei giocatori del Milan attenti a non farsi beffare.
Il Milan schierato con il 4-4-2 ha dato l’ennesima prova che questo è il modulo più adatto ai giocatori perché dà maggiore equilibrio alla squadra e i nove risultati utili consecutivi, cinque vittorie e quattro pareggi, la dicono lunga in tal senso. I rossoneri nel primo tempo hanno fatto la partita e prodotto una mole di gioco che ha legittimato il vantaggio, prima colpendo la traversa con Honda su punizione (27’) e poi segnato il gol partita con Antonelli (45’): angolo battuto dalla destra, Kucka devia verso il primo palo e la palla arriva dalle parti di Antonelli che dal vertice destro dell’area piccola segna. Nella ripresa hanno gestito il vantaggio, però sono stati meno determinati nella ricerca del secondo gol che poteva chiudere la partita. Giusta la decisione dell’arbitro su suggerimento del guardialinee di annullare la rete di Bacca (61’) perché il rossonero era, ance se di poco, in fuorigioco, poco convincente invece è stato il direttore di gara Celi sul lasciar correre in occasione dei falli e nell’estrarre pochi cartellini gialli, non che la partita fosse particolarmente cattiva sul piano agonistico, però, un po’ più di rigore sarebbe stato in linea con quanto prescrivono i regolamenti vigenti. Il Torino ha iniziato con il solito 3-5-2, ma nel secondo tempo, quando l’avversario è calato fisicamente e ha abbassato il baricentro, per cercare il pareggio Ventura è passato prima al 3-4-3 (78’) con l’ingresso in campo di Maxi Lopez per Baselli e poi al 4-2-4 quando ha sostituito Zappacosta con Martinez (86’). Queste mosse però non sono bastate, magari potevano essere effettuate prima, ma forse l’allenatore granata non si è fidato a metterle in atto se non proprio a inizio secondo tempo dopo un quarto d’ora per timore di essere trafitto in contropiede avendo la squadra più sbilanciata in avanti, però, va riconosciuto a Ventura di averci almeno provato. Le occasioni maggiori per segnare il Torino le ha avute con Belotti (2’) che su verticalizzazione di Baselli ha calciato di destro e non di sinistro facendo così arrivare la palla sui piedi di Zapata che accorreva per contrastarlo e in scivolata allontanava il pericolo. E con Immobile (14’) da posizione defilata prova a sfruttare un’uscita avventata e a forte rischio cartellino rosso di Donnarumma su Bruno Peres controllato da Zapata e cerca di sorprendere il giovane portiere rossonero con un tiro forte, ma l’estremo difensore in tuffo respinge in angolo. Zappacosta s’invola sulla fascia, con Antonelli che è in ritardo e non riesce a contrastarlo, e serve con un lancio un po’ troppo lungo l’accorrente Belotti che non arriva sulla palla (23’). Belotti recapita la sfera nello spazio a Immobile che dalla destra entra in area, ma viene un po’ sbilanciato da Zapata in recupero su di lui, e a tu per tu con il portiere avversario la manda sull’esterno della rete (29’). Tiro di destro dai venticinque metri di Peres che inganna parzialmente Donnarumma impedendogli di trattenere la palla e costringendolo a mandarla sul fondo (48’). Vives dalla destra serve in profondità Immobile che correndo tira di destro, ma è attentissimo il portiere rossonero a salvare la sua porta (72’).
Nella prima frazione di gioco i meriti maggiori vanno attribuiti al Milan per aver ricercato più insistentemente il gol e nella seconda le due squadre si sono equivalse, quindi i rossoneri hanno legittimato la vittoria come comprovato dai numeri della partita. Il possesso palla è stato del 55% per i padroni di casa e del 45 per gli ospiti. I tiri totali del Milan 12 (Honda 3, Bonaventura 2, Antonelli 1, Abate 1, Alex 1, Bacca 1, Boateng 1, Kucka 1 e Niang 1) a fronte degli 8 del Torino (Immobile 3, Glik 2, Peres 2, Belotti 1), dei quali in porta 6 per i rossoneri (Honda 3, Antonelli 1, Bacca 1 e Bonaventura 1) e 4 per i granata (Immobile 2, Glik 1 e Peres 1). Quattro parate a testa per Donnarumma e Padelli, che si sono distinti per aver salvato le rispettive porte con alcuni interventi rilevanti. I cross 5 per la squadra di Mihajlovic (Honda 3, Abate 1 e Antonelli 1) e 2 per quella di Ventura (Immobile 1 e Moretti 1). Gli Assist 1 per i rossoneri (Bacca) e 2 per i granata (Baselli 1 e Belotti 1). Palle perse 42 a 27. Palle recuperate 42 a 30. Passaggi sbagliati 30 a 38. Azioni manovrate 17 a 12.
Ripartenze da recupero 7 a 3. Azioni in pressing 10 a 1. Lanci lunghi 15 a 29.
Va sottolineato che la prestazione del Torino al Meazza fa venire il nervoso ai tifosi e sconcerta gli addetti ai lavori se si pensa ad altre partite disputate nel recente passato. Se solo la squadra di Ventura avesse giocato come ieri sera con il Carpi, con il Chievo, con la Sampdoria e con il Verona non avrebbe ricevuto tante meritate critiche e soprattutto, cosa ben più importante, avrebbe molti punti in più in classifica, almeno sette considerando solo il girone di ritorno. Tutto questo deve far riflettere molto allenatore e giocatori, ma anche Cairo perché ci sarà pure un motivo se gli stessi giocatori sfoderano prestazioni di basso livello con squadre alla portata e altre di carattere decisamente superiore con avversari più forti. A essere maligni si potrebbe pensare che più la partita è di cartello e maggiore è l’impegno, mentre c’è sufficienza quando il match non ha particolare eco mediatico. E non si venga a raccontare la favoletta che il Torino gioca meglio in trasferta poiché in casa sente di più la pressione dell’ambiente perché il divario che c’è fra i rossoneri e le altre squadre che stanno nella parte bassa della classifica è elevato, quindi i granata non hanno scuse per le prestazioni di livello insufficiente con le formazioni che sono assolutamente alla loro portata. La partita con il Milan nonostante la sconfitta lascia segnali incoraggianti di ripresa per guardare alle prossime partite con un po’ più di serenità, anche se nel girone di ritorno, rispetto a quello d’andata, il Torino ha conquistato, a parità dipartite disputate, cinque punti in meno.