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Il Torino non può fare a meno di Belotti: lo dicono il campo e il buon senso

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Andrea Belotti

Andrea Belotti fino alla scorsa stagione era indispensabile per il Torino poi complici la non cessione in estate per mancanza di altri club veramente interessati al “Gallo” e il rinnovo del contratto in scadenza il prossimo 30 giugno che è ancora in attesa di un sì o di un no definitivi e pubblici e aleggia sul giocatore sul Toro in casa granata si sta evidentemente cercando di renderlo meno indispensabile, anche a causa degli infortuni, prima quello subito durante la gara con la Cremonese in Coppa Italia a Ferragosto e poi quello rimediato nella gara di campionato con la Fiorentina tredici giorni dopo.

Il campo però che è il giudice assoluto ha detto chiaramente che il Torino non può fare a meno di Belotti. Juric a Verona aveva dimostrato che anche senza un attaccante prolifico la squadra poteva essere competitiva perché il suo gioco, che si basa sul 3-4-2-1, mette nella condizione molti calciatori di andare in gol. Arrivato al Torino sta facendo la stessa cosa infatti nelle prime 6 partite sono finiti sul tabellino dei marcatori già in 8. Oltre a Pjaca due volte, Brekalo, Sanabria, Bremer, Pobega, Lukic, Verdi e lo stesso Belotti. Ma il Torino pur creando tante occasioni da gol in proporzione segna poco un po’ per sfortuna come è accaduto in modo clamoroso nella gara con il Sassuolo, salvataggi sulla linea, pali, bravura di Consigli, un po’ per imprecisioni sotto porta, come ad esempio i tiri al 96’ di Mandragora con il Venezia o di Verdi all’87 con l’Atalanta.

Sanabria è un discreto attaccante, ma non è un bomber che garantisca di andare in doppia cifra, come ha sempre fatto Belotti al Torino. Pjaca, infortuni a parte, anche lui non è poi così prolifico infatti la stagione nella quale è stato più prolifico è quella 2014-2015 quando giocava nella Dinamo Zagabria e ha segnato 11 reti nel massimo campionato croato più tre in Europa League. L’impatto di Brekalo con la Serie A è stato positivo però bisogna vedere come proseguirà e poi pure lui non è un attaccate che in passato abbia segnato tanto, il massimo lo ha fatto lo scorso anno con 7 reti in Bundesliga indossando la maglia del Wolfsburg. Praet è più un rifinitore che un realizzatore. Per quel che riguarda Verdi e Zaza non sono di certo grandi marcatori e lo hanno dimostrato in questi anni in granata. E il giovane Warming se in partite ufficiali finora non ha mai giocato vuole dire che Juric non lo ritiene ancora pronto neppure per subentrare. Mandragora, Pobega, Linetty, Lukic e tutti gli altri qualche rete la possono anche realizzare, ma quante?
Quando l’infermeria sarà vuota il Torino potrà giocare esattamente come vuole il mister e di certo segnerà anche di più e con tanti giocatori differenti, ma comunque Belotti resterebbe imprescindibile perché sa come prendersi carico del Torino sia nei peridi brutti sia in quelli belli e se poi tornasse, aiutato anche dai compagni, ad essere quello del 2016-2017 quando realizzò 26 gol in 35 partite allora sì che il Torino si toglierebbe delle gran belle soddisfazioni.


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