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Il Torino non trasformi gli infortuni in un alibi per la partita con il Brescia

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Baselli e Mazzarri

La sfortuna ci vede benissimo è ha colpito il Torino proprio adesso che è più vulnerabile a causa di un inizio di campionato nel suo complesso molto al di sotto delle aspettative e, soprattutto, delle potenzialità. Infatti, cinicamente la malasorte ha prima messo ko Iago Falque con un problema muscolare alla coscia sinistra, dopo che lo aveva già ben tartassato sul finire di luglio, trauma contusivo alla caviglia sinistra, senza dimenticare che anche nello scorso campionato lo aveva colpito con uno stiramento di primo grado del legamento collaterale mediale del ginocchio sinistro a inizio aprile e in precedenza con una lesione di basso grado ai muscoli flessori della coscia destra a metà settembre. E poi la sfortuna ha anche preso di mira Baselli, distorsione tibio-tarsica alla caviglia destra.

L’infortunio dello spagnolo in un certo senso comporta meno problematiche per Mazzarri visto che può sopperire all’assenza di Iago avendo in rosa Verdi, che è una sorta di doppione di Falque, e volendo anche Parigini e Edera, che però ormai sono ai margini (il primo oltretutto convocato l’ultima volta il 31 agosto in occasione della partita con l’Atalanta), e Berenguer, jolly tuttofare sul fronte offensivo ma che agisce prevalentemente a sinistra e non a destra.
Aprendo una parentesi, è doveroso puntualizzare che si spera che l’ennesimo infortunio di Falque non venga preso a pretesto per sbarazzarsi a giugno dello spagnolo, che il 19 novembre 2018 aveva rinnovato il contratto con il Torino fino al 30 giugno 2022, tanto ormai in rosa c’è Verdi, anche perché finora Simone non ha ingranato e Falque quando fisicamente stava bene ha contribuito alla causa con 12 gol e 6 assist in campionato il primo anno (‘16/’17), 12 reti in campionato e 2 in Coppa Italia più 7 e 2 assist il secondo e persino nella già abbastanza travagliata passata stagione con 6 gol e 4 assist in campionato e altri 2 assist in Coppa Italia. Iago compirà trent’anni il 4 gennaio e non è ancora in età pensionabile e appena si sarà ristabilito, presumibilmente verso metà dicembre potrebbe tornare a disposizione, il suo contributo lo darà, sempre che gliene sia data l’opportunità.
Più grattacapi dà, invece, l’infortunio di Baselli perché nell’organico del Torino di centrocampisti centrali ci sono oltre a lui Lukic, Meïté e Rincon, con gli ultimi due che hanno caratteristiche anche fisiche decisamente differenti da quelle di Daniele, e considerando che spesso il mister gioca con un centrocampo a cinque, quindi con tre centrali, il numero degli elementi a disposizione non prevede nessuna alternativa a meno che non si faccia giocare qualcuno fuori ruolo, ad esempio Ansaldi o Berenguer o anche si arretri la posizione di Verdi.

Nonostante tutto il Torino non deve trasformare gli infortuni di Falque e Baselli in alibi né per la partita con il Brescia di sabato pomeriggio né per le successive, Daniele comunque dovrebbe tornare per la gara con l’Inter dopo la sosta per gli impegni della Nazionale sabato 23 alle 20,45.
Ormai la situazione della squadra di Mazzarri e dello stesso allenatore è diventata pesante perché il gioco fatica a decollare, i 17 gol subiti in undici partite e gli 11 realizzati ne sono la prova insieme al fatto che la squadra corre poco, ai tanti errori nei passaggi, agli approcci sbagliati alle partite e ai cali di concentrazione, che nel derby sono decisamente diminuiti, ma che non vanno più ripetuti soprattutto a fronte d avversari che come il Brescia sono in una situazione persino peggiore di quella dei granata. Infatti, le Rondinelle hanno appena cambiato allenatore passando da Corini e Grosso e in classifica hanno sette punti e occupano l’ultimo posto in coabitazione con la Spal, ma hanno disputato una partita in meno (il 18 dicembre recupereranno la gara con il Sassuolo non disputata per la scomparsa del patron dei neroverdi Squinzi), mentre il Torino di punti ne ha undici ed è quattordicesimo, ben distante dall’obiettivo di migliorare il settimo posto dello scorso campionato. Per la squadra di Mazzarri, quindi, non ci sono alibi che tengano, ma solo l’obbligo di giocare bene a Brescia e di tornare a casa con tre punti perché aver giocato dignitosamente con la Juventus, comunque incamerando una sconfitta a prescindere dalle decisioni dell’arbitro Doveri, non basta. E ci mancherebbe!