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Il Torino pareggia con la Lazio ed è in corsa per l’Europa League al giro di boa

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Belotti e Ansaldi

Alla fine l’uno a uno fra Lazio e Torino è un risultato giusto perché le due squadre a tratti hanno avuto il pallino del gioco e occasioni per segnare, ma sono state imprecise sottoporta, soprattutto i padroni di casa che hanno anche trovato un Djidji superbo in alcune chiusure. La squadra di Inzaghi ha creato più occasioni da gol, ma è stata anche poco concreta nei tiri finali e quella di Mazzarri pur un po’ più precisa nei tiri in porta non lo è stata comunque abbastanza e può recriminare con se stessa se non ha conquistato l’intera posta. Infatti, a De Silvestri prima la traversa e poi il palo hanno negato la gioia di finire sul tabellino dei marcatori e lui si è mangiato sullo zero a uno clamorosamente un gol che avrebbe potuto chiudere la partita. Il punto conquistato ha garantito alla Lazio di chiudere il girone d’andata al quarto posto in zona Champions e al Torino di restare in lotta per l’Europa League.

Inzaghi ha optato per il doppio trequartista mettendo Correa e Luis Alberto alle spalle di Immobile e rinunciando all’inizio a Leiva. Mentre a centrocampo è tornato ad affidarsi a Parolo in coppia con Milinkovic-Savic e con Marusic e Lulic sugli esterni. In difesa Luiz Felipe, Acerbi e Radu. Mazzarri è tornato al 3-5-2. Ha recuperato Sirigu e schierato la difesa titolare con Izzo, N'Koulou ed il rientrante Djidji. In mezzo ha messo Meïté, Rincon e Baselli con quest’ultimo libero di avanzare sulla trequarti per dare manforte a Falque nel supportare Belotti e sugli esterni De Silvestri e Ansaldi. Zaza, quindi, è stato tenuto in panchina.
All’inizio il Torino ha faticato un po’ a trovare l’equilibrio e la misura nelle scalate e Djidji ha partito la verve di Marusic e così la Lazio non ha avuto problemi a pressare e gestire il gioco, ma è stata troppo imprecisa sia nell’ultimo passaggio sia nei tiri in porta, anche perché il Torino cercava di chiudere le linee di passaggio e di tiro (5’ e 10’ Correa, 8’ Luiz Felipe, 13’ Luis Alberto). Ad andare vicino a sbloccare il risultato, infatti, è stato il Torino alla prima occasione utile. Traversone di Ansaldi e colpo di testa in area di De Silvestri che ha colpito la traversa all’incrocio dei pali (16’). I padroni di casa hanno continuato a rendersi pericolosi, ma sempre senza riuscire a segnare (18’ e 20’ Immobile, 19’ e 21’ Parolo). Il Torino appena aveva l’occasione provava a mettere in difficoltà Strakoscia, ma ancora una volta De Silvestri non era fortunato, anche perché la sua conclusione dalla distanza non era abbastanza potente (22’). La difesa del Torino dimostrava di essere molto attenta. Chiusura di Djidji su Correa (23’), di N’Koulou su Immobile e respinta di Sirigu ancora su destro dell’ex Immobile (24’) che aveva sfruttato un buon traversone di Luiz Felipe. La squadra di Mazzarri intanto cresceva e riusciva di tanto in tanto a rendersi pericolosa ed era sempre attenta a contenere la Lazio. Baselli pescava al limite Belotti che stoppava e di prima intenzione provava la conclusione che era rimpallata da Acerbi e così l’intervento di Strakosha era facile facile (32’). N’Koulou di testa evitava che Correa creasse un pericolo al proprio portiere (34’). Un intervento di Izzo che entrava in contatto con Correa al limite dell’area (42’) faceva scattare le proteste dei biancocelesti che chiedevano il secondo cartellino giallo e l’espulsione per il difensore granata che un minuto prima era stato ammonito per una trattenuta ai danni di Milinkovic-Savic, ma per Irrati non c’erano gli estremi per una seconda ammonizione. Izzo era in diffida e alla ripresa del campionato dopo la sosta salterà la trasferta con la Roma. Immobile su assist con la spalla di Luis Alberto andava a un passo dal sbloccare il risultato, ma la palla finiva di pochissimo oltre il palo (43’). Ma proprio prima che venisse fischiata la fine del primo tempo era il Torino a passare in vantaggio. Marusic in area appoggiava le mani sulla schiena di Belotti trattenendolo in modo abbastanza plateale e senza che ce ne fosse particolare bisogno perché la sfera era stata intercettata da un compagno e così tra le proteste dei laziali l’arbitro Irrati decretava il calcio di rigore, confermato dal Var, e il “Gallo” dagli undici metri non sbagliava, anche se Strakosha intuiva, però, non arrivava a intercettare la palla (48’).
La ripresa iniziava come il primo tempo con la Lazio che pressava anche per riaprire la partita e il Torino che si difendeva e appena poteva si presentava dalle parti dell’area di biancocelesti. Mazzarri ben presto era costretto a sostituire Izzo con Moretti poiché Armando a causa di un problema muscolare alla gamba destra si era accasciato in campo e aveva chiesto la sostituzione (49’) Djidji allora passava sul centrodestra ed Emiliano si collocava come di consueto sul centrosinistra. Altre protese dei padroni di casa per un intervento un po’ rude di Djidji su Immobile (55’) perché il granata era già stato ammonito per una trattenuta a Milinkovic-Savic (13’). Strappava invece gli applausi dei suoi tifosi Djdji quando ha impedito a Immobile di andare alla conclusione (56’). Inzaghi per dare maggiore incisività alla sua squadra toglieva Radu e inseriva Leiva passando alla difesa a quattro con Marusic e Lulic abbassati a fare i terzini e Luiz Felipe e Acerbi al centro della difesa (58’). Ma era il Torino ad andare a un soffio dal raddoppio. Cross di Ansaldi, deviazione e palla che finiva a De Silvestri che solo soletto davanti alla porta tirava incredibilmente altissimo, quando invece avrebbe potuto tranquillamente stoppare e inquadrare lo specchio della porta (60’). La Lazio dopo lo spavento reagiva subito. Gran destro dal limite di Milinkovic-Savic e pallone che s’insaccava all’incrocio, imprendibile per Sirigu (63’). La partita si riapriva e poteva succedere di tutto. Inzaghi alla ricerca del vantaggio allora toglieva Correa e mandava in campo Wallace (64’). Djidji per due volte si superava prima in scivolata respingendo un destro di Immobile (66’) e poi vicino alla linea di porta dopo un batti e ribatti in area negava il gol a Luis Alberto (67’). Mazzarri immetteva forze fresche togliendo Baselli, meno brillante che in altre occasioni, e facendo entrare Lukic (71’). Ancora proteste della Lazio per una presunta spinta di Meïté ai danni di Acerbi in area non rilevata dall’arbitro (73’). Poi è stata la volta di quelle del Torino per un fallo di Luiz Felipe su Belotti (78’) il biancoceleste era già stato ammonito per un altro fallo sempre sull’attaccante granata (57’). Ancora un’occasione per il Torino. Belotti in area si gira e tira colpendo un laziale e poi la palla viene deviata da De Silvestri e Luiz Felipe salvava la sua squadra (82’). Mazzarri era poi costretto al secondo cambio forzato, Moretti per un problema all’adduttore della coscia sinistra chiedeva il cambio e in campo si rivedeva Lyanco (83’) che non giocava da quasi un anno a causa di infortuni vari. Djidji allora tornava sul centrosinistra e Lyanco si posizionava sul centrodestra. Su sviluppo da calcio d’angolo e traversone di Falque con un gran colpo di testa De Silvestri colpiva il palo (84’) e il Torino andava un’altra volta a un passo dal raddoppio. Il finale diventava più caldo quando prima Marusic si faceva espellere con rosso diretto per qualche parola di troppo detta all’arbitro (86’) e poi faceva lo stesso Meïté che scioccamente colpiva con una manata Acerbi quando la palla era lontana (90’). Nei minuti di recupero Lyanco aveva il tempo di far vedere che era sul pezzo allontanando una palla che transitava nell’area piccola (93’) e un tiro di Leiva (94’). Tra Lazio e Torino finiva così uno a uno.

Torino e Lazio possono continuare a seguire i propri ambiziosi obiettivi l’Europa League per i granata e la Champions per i biancocelesti a patto che la smettano di sprecare occasioni lasciando punti per strada. E ne sono consapevoli anche i due allenatori come si evince dalle dichiarazioni che hanno rilasciato a Sky Sport. Inzaghi ha parlato anche di episodi sfavorevoli e del mercato: “Nel primo tempo non c’è stata partita, abbiamo fatto molto meglio purtroppo abbiamo sbagliato la finalizzazione. Ci stava l’espulsione di Izzo, ma abbiamo subito il gol nei minuti di recupero. C’è grande delusione, un ottimo primo tempo e nella ripresa nonostante gli episodi avremmo meritato la vittoria. Non parlo più di arbitri, oggi sono sotto gli occhi di tutti poi dieci minuti prima il Torino doveva rimanere in dieci. A cinque minuti dalla fine c’era il rigore su Acerbi. E’ normale che ci sia l’amaro in bocca, sto ritrovando giocatori molto molto importanti e fino alla fine ci sarà bagarre. Siamo ventinove in rosa, siamo tanti e qualcuno uscirà a gennaio perché non è semplice mandare in tribuna giocatori che si allenano bene. Parleremo con dirigenti e presidente per fare qualcosa”. Mazzarri si è concentrato su ciò che poteva essere e non è stato: “Torino ambizioso? Beh, sì. Abbiamo iniziato male, poi ci siamo ripresi e abbiamo fatto una grande gara con una signora squadra. Purtroppo sbagliamo nei momenti topici della gara. Peccato, non riusciamo a sfruttare le occasioni avute. Dobbiamo essere più precisi. Per la mole di gioco che facciamo dobbiamo far meglio. Siamo rimasti in dieci, potevamo vincere nel finale e Meïté si è fatto espellere per un’ingenuità, dobbiamo crescere”.