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Il Torino per due volte s’illude, ma paga gli errori e il Milan vince

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it

Finale al cardiopalma a San Siro con il Torino che arriva ad un soffio dal pareggiare e che vede infrangersi il sogno perché Donnarumma para a Belotti il rigore. Il “Gallo” ha un modo di calciare i penalty particolare con una corsa che sembra quasi al rallentatore e che viene praticamente interrotta prima del tiro, di solito serve a spiazzare i portieri avversari, ma non questa volta perché Donnarumma è un ragazzino che a diciassette anni ha la forza di essere gelido come il più scafato dei veterani e così non si è lasciato ingannare, ha visto partire il tiro e si è tuffato dalla parte giusta respingendo la palla. Chapeau.

Il Torino torna dalla trasferta milanese senza punti e consapevole che deve lavorare molto per diventare la squadra che vuole Mihajlovic, ma anche la società dovrà agire e in fretta sul mercato perché a centrocampo c’è bisogno d’innalzare il livello qualitativo. Tutti hanno visto come si muove e che cosa fa Kucka. Non si può dire che se avesse indossato la maglia granata il Torino avrebbe disputato una partita migliore, ma sicuramente avrebbe avuto più equilibrio e il possesso palla sarebbe stato gestito meglio senza essere appannaggio del Milan. Ai granata va riconosciuta la caparbietà e la voglia di seguire i dettami del loro allenatore, ma una difesa rivoluzionata nell’ultima settimana con l’addio di Peres e l’ammutinamento di Maksimovic e con Rossettini, Castan e De Silvestri che alle spalle hanno pochi allenamenti con i compagni, l’infortunio che ha costretto Ljajic a lasciare il campo al ventottesimo del primo tempo (botta al ginocchio sinistro) e un centrocampo che difetta in qualità, sono stati tre fattori che hanno inciso sull’andamento e sull’esito della partita.

Il Milan ha tenuto gli esterni d’attacco, Suso e Niang, stretti lasciando che sulle corsie laterali i terzini, Abate e Antonelli, sfruttassero lo spazio agendo alti e sovrapponendosi alle mezzali. In mezzo al campo Montolivo piazzato davanti alla difesa con Kuska e Bonaventura ai suoi lati ha dato equilibrio alla squadra e permesso di recuperare palloni che sono stati sfruttati a dovere da Bacca che ha ricevuto il supporto soprattutto di Niang, ma anche di Suso. Bacca poi ha fatto la differenza segnando di testa (39’, apertura di Niang per Abate che va via a Molinaro e crossa in modo perfetto per Bacca con la difesa granata che legge male la situazione e in ritardo non chiude con Rossettini e Moretti gli spazi) e di sinistro (51’, Cross di Niang dalla sinistra per Bacca con Moretti che non riesce ad intervenire) e anche dal dischetto del rigore tirando con il piede destro (62’, tiro centrale e potente). Una tripletta che ha steso il Torino e che è stata suggellata dalla parata finale di Donnarumma.
La squadra di Mihajlovic è scesa in campo con De Silvestri e Rossettini, neo acquisti che non potevano avere sincronismi nelle giocate con i compagni, e a completare la linea difensiva davanti a Padelli c’erano Moretti e Molinaro. Il Torino ha sicuramente sbagliato troppo in occasione dei tre gol del Milan, ma è riuscito a ripartire discretamente, però, Belotti è stato troppo statico soprattutto nel primo tempo e Martinez è apparso in più occasioni avulso dalla manovra offensiva e quando è uscito Ljajic si è incaricato di battere le punizioni, ma deve imparare molto dal compagno serbo e anche dal suo allenatore, un vero specialista in questi tiri, per essere altrettanto efficace. Boyé, che ha preso il posto di Ljajic, ha lottato e in qualche occasione ha provato il tiro senza successo, anche Maxi Lopez subentrato a Vives (58’), con il Torino che passava dal 4-3-3 a 4-2-4, non è riuscito a segnare pur tentandoci. Gli esterni d’attacco granata hanno peccato in fase difensiva non partecipandovi adeguatamente e finendo per lasciare i compagni nell’uno contro uno con gli avversari. In mediana Acquah, Vives e Obi provano a metterci il fisico, le due mezzali, e la testa, il centrale, ma non basta ci vuole maggiore visione del gioco oltre che a una velocità che abbini precisione nei lanci.
Nel primo tempo a parte un tiro di Ljajic, che dopo essersi accentrato liberandosi della marcatura di tre avversari, finito poco oltre il primo palo (17’) di altri tiri di una certa qual rilevanza verso Donnarumma non ce ne sono stati perché il Torino costruiva anche discretamente l’azione, ma non riusciva a finalizzarla.
Nella ripresa i granata sono entrati in campo più “aggressivi” e infatti sono stati premiati dal momentaneo pareggio di Belotti: perfetto il cross di Molinaro dalla sinistra per il “Gallo” che inserendosi alle spalle di Rmagnoli di testa batteva Donnarumma (48’). L’illusione del pareggio non è durata neppure due minuti. Al Torino comunque va riconosciuta la caparbietà di non mollare neppure al terzo gol del Milan e questo ha permesso di riaprire la partita complice anche la squadra di Montella che forse era un po’ stanca e ha anche peccato di presunzione lasciando campo libero al Torino nel finale. Baselli dopo aver recuperato palla sulla trequarti ha trovato un varco fra i difensori rossoneri e con un tiro di destro ha riaperto la partita (91’). Poi l’epilogo finale che poteva beffare il Milan, ma che ha finito per irridere il Torino.


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