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Il Torino può giocare alla pari con la Juventus ma senza presunzione

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin

Mai come quest’anno il derby tra Torino e Juventus si profila come una sfida di alto livello, sicuramente influisce il fatto che la panchina granata sia stata affidata a Sinisa Mihajlovic, uno che la voglia di vincere ce l’ha nel dna, e poi oggettivamente il tasso qualitativo della squadra che allena è il più elevato dell’era Cairo. Con queste premesse è logico affermare che il Torino può affrontare la Juventus giocandosela alla pari, pur tenendo conto che la rosa bianconera è superiore a quella granata. Non significa però che il Torino possa affrontare i rivali pensando che questo sia sufficiente per batterli, se così dovesse accadere - difficile che Mihajlovic lo permetta, ma non si può mai essere certi di cosa passa nella testa dei calciatori - la sconfitta sarà certa.

Oltre a preparare la partita con la massima meticolosità, accade sempre, ma i derby non sono match come gli altri e di conseguenza un pizzico in più d’attenzione, dato dall’adrenalina che riserva questo tipo di gare, è naturale, Mihajlovic dovrà anche superarsi nel cogliere ogni minima sfumatura nell’umore dei suoi calciatori in modo da intervenire su eventuale troppa euforia o sul timore che l’impegno sia troppo elevato. Entrambi gli atteggiamenti sono deleteri, soprattutto il primo perché porta a essere presuntuosi e a scambiare le difficoltà dell’avversario per propri punti di forza. Bisogna sempre ricordarsi che quando si dà per spacciata la Juventus si finisce per essere suonati. Dimenticarsi che non tutti i big bianconeri potranno scendere in campo, Barzagli, Bonucci, Dani Alves e Pjaca sono fuori per infortuni. Dimenticarsi anche che gli avversari potranno essere un po’ più stanchi per l’impegno di questa sera in Champions League con la Dinamo Zagabria. Dimenticarsi che la Juventus è meno brillante di quanto in molti vorrebbero vederla perché puntando a vincere la Champions avrà programmato la stagione per essere al top della condizione da febbraio in poi.

Il Torino, come dice sempre Mihajlovic, deve giocare da Toro, scendere in campo concentrato e capace sempre di leggere le situazioni di gioco in modo da dosare le forze e sapere sempre quando accelerare o rallentare, essere cinico sottoporta e scaltro nel non abboccare a eventuali provocazioni degli avversari ricordandosi che concedere la superiorità numerica agli altri non è intelligente e che la settimana successiva dovranno da affrontare il Napoli. I granata hanno già dimostrato di saper condurre il gioco quando hanno vinto con Roma e Fiorentina e quindi potranno fare altrettanto con la Juventus, magari evitando di prendere gol da polli su palla inattiva. Il trio delle meraviglie formato da Falque, Belotti e Ljajic può e deve fare la differenza, ma anche altri sono capaci di segnare e l’hanno già fatto Benassi e Baselli, la Juventus può essere sorpresa da qualunque giocatore, tanto più se è uno che di solito è poco avvezzo al gol. Il derby è emozione, adrenalina, ma si vince con la testa, che ovviamente va sempre abbinata al cuore.


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