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Il Torino ritrova uno spirito nuovo

di Marina Beccuti

L'immagine più significativa della partita contro il Brescia è stato l'abbraccio tra il Torino e la Maratona che, al di là del pareggio, ha applaudito i suoi perchè tutti hanno dato il massimo. Questa è la riprova che i tifosi granata sono magnanimi se vedono l'impegno, poi le cose possono andare bene o male, l'importante è portare con onore la maglia. L'ha capito D'Ambrosio, autore di una gara importante, fin dai primi minuti quando ha addirittura sfiorato il gol. Petrachi ha scommesso su di lui e sta avendo i primi risultati. Ottimo come al solito Sereni che ha salvato l'1-1, bravo Bianchi a crederci e a segnare il pareggio subito a inizio ripresa. Leon si è ancora una volta messo in mostra per le sue punizioni, in ombra Pià, bene ancora Garofalo, più nervoso Pestrin, attivo Gasbarroni, mentre Genevier è a rivedere, ma ha cercato di non strafare e svolgere il suo compito in modo semplice. Crescerà.

Ancora una volta il Torino è rimasto in dieci per la sacrosanta espulsione di Rivalta, che ha placcato da ultimo uomo un avversario lanciato a rete. La nota meno lieta riguarda Rolando Bianchi che con l'ammonizione sarà squalificato contro l'Albinoleffe del "vecchio" Mondonico.

E' chiaro, non si può pretendere subito un gioco fluido e spumeggiante con l'inserimento graduale dei nuovi, ma Colantuono sta dimostrando intelligenza nel dosare le forze di ciascuno dei suoi. Purtroppo il pareggio non aiuta a fare un balzo in classifica, speriamo succeda quando si sarà trovato l'amalgama giusto. Ma i nuovi stanno davvero scrivendo una pagina diversa della storia del Torino, meno primedonne e più spirito di sacrificio, che era quello che voleva Petrachi.


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