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Il Torino stoicamente mantiene la posizione pareggiando con la Fiorentina in attesa che la società tiri fuori qualcuno dal cilindro

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Cairo e Vagnati

Ed è arrivato anche il pareggio con la Fiorentina, il quarto consecutivo dopo quelli con Udinese, Parma e Juventus, che permette al Torino di restare ancorato all’11°-12° posto e a 4 lunghezze dal terzultimo, oggi condiviso da Como e Verona. Quattro punti importantissimi in ottica salvezza, tre dei quali, Udinese, Juventus e Fiorentina, ottenuti in rimonta e con la Viola anche in 10 uomini, causa l’espulsione di Dembélé, per doppia ammonizione 37’ e 33’, un’ingenuità che poteva costare cara.

Il gol di Gineitis (70’), che ha risposto a Kean (38’), ha premiato la voglia di non “soccombere” della squadra e di Vanoli e di reagire alle avversità: infortuni, gli ultimi quelli di Vojvoda e Ilic vanno a sommarsi ai precedenti di Zapata, Schuurs, Ilkhan e Savva e al recupero di Pedersen che venerdì aveva accusato un piccolo trauma all’anca, squalifiche, Walukiewic, Linetty e Vanoli, e mercato che non ha ancora portato alcun rinforzo.

Il passaggio al 4-2-3-1, con varianti sul tema, avvenuto dal secondo tempo della partita con l’Udinese, è stata la mossa vincente studiata da Vanoli per dare maggiore equilibrio alla squadra cercando di subire meno gol e al contempo supportando meglio la fese offensiva.

"La partita è stata importante, siamo rimasti in dieci contro una squadra forte e abbiamo fatto una grande partita – ha detto Vanoli commentando nel post gara -, difendendo con ordine senza schiacciarci. Ho detto ai ragazzi di stare tranquilli che qualche occasione in ripartenza la avevamo. Nel secondo tempo poi ho avuto un po' di coraggio dagli esterni e Njie ha avuto l'opportunità di fare gol. Bravissimo chi è entrato dalla panchina: lo spirito c'è, così come le cose da migliorare". E su cosa lo renda orgoglioso: "Il gruppo, lo spirito. Senza Zapata abbiamo perso un punto di riferimento nello spogliatoio e un po' di bussola. Però piano piano abbiamo saputo ricompattarci e reagire, grazie anche a un cambio di modulo con il timing giusto".

Stoici Vanoli e i giocatori, ma serve l’intervento della società per non vanificare tutti gli sforzi. Che tipo di supporto serva l’allenatore lo ha ribadito per l’ennesima volta rispondendo alle domande dei giornalisti.

Si aspetta aiuto dal mercato?
"La società sa cosa ci serve e l'urgenza. Sicuramente l'aiuto deve arrivare anche dal mercato, ma oggi diamo merito a questi giocatori, riusciti a rimanere lucidi e in partita. Ci manca un giocatore come Zapata...".

Perché al 19 gennaio non c'è ancora il sostituto di Zapata (il suo infortunio risale al 5 ottobre, ndr)? Cosa le dice la società?
"Sono sincero, sono una persona diretta: parlo una volta e quello è, così anche con il ds e il presidente. Quando mi hanno chiesto in riunione cosa mi serviva, l'ho detto. Poi però devo stare con i ragazzi, c'è da lottare tutti insieme. La società è al corrente, adesso si aspetta. Non ho preteso, è stata anche sfortuna".

Le occorre un attaccante più di presenza?
"Sì, perché sia Adams che Sanabria se hanno un punto di riferimento si esprimono meglio. Stiamo chiedendo un sacrificio, sotto l'aspetto offensivo dobbiamo fare meglio".

E ancora Vanoli: “Anche la società può prendere esempio da noi, d’altra parte io predico l’unità tra tutti e noi dobbiamo dimostrare di essere anche dei trascinatori, in campo”.

E allora perché il tempo passa e non è ancora arrivato nessun rinforzo? La domanda è retorica perché la risposta è implicita nell’estremo ritardo visto che l’infortunio di Zapata risale al 5 ottobre, sono passati 107 giorni, e il calciomercato ha aperto il 2 gennaio, 18 giorni fa. Nel pre-partita ieri il direttore tecnico del Torino Davide Vagnati ai microfoni di Dazn aveva detto: “Il pareggio nel derby ci ha fatto piacere. Ma volevamo la vittoria per dare una gioia ai nostri tifosi che purtroppo manca da tanti anni. La gioia è per l’atteggiamento, la voglia e il furore. Ogni partita è a sé, oggi dobbiamo dimostrare che stiamo bene contro una squadra importante, nonostante gli ultimi loro risultati. Ci manca qualche giocatore ma non piangiamoci addosso: ci sono gli altri. Scambio Kouamé-Sanabria? Se ne parla. Il mercato è ancora lungo. Vediamo cosa accadrà. La perdita di Zapata non è stata facile da digerire. Poi abbiamo avuto qualche altra defezione importante. In questo momento, non è facile trovare il giocatore che possa sostituire Duvan, dal punto di vista tecnico e del valore. Stiamo valutando tante altre cose, abbiamo parlato col mister. Anche di una diversa situazione tattica. Stiamo cercando di migliorare la squadra e penso che entro la fine del mercato faremo qualcosa in tal senso”.  Bene, per usare un eufemismo. 
Andare a fare la spesa avendo una discretamente lunga lista di acquisti avendo un budget ridotto è indubbiamente molto complicato, ma si sa che è così al Torino Fc. Alla chiusura del mercato mancano 14 giorni quindi vedremo cosa, o meglio chi, sarà tirato fuori dal cilindro.


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