.

Il Toro alla prova del Diavolo: la classifica impone i tre punti

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

Ci sono momenti del campionato che possono significare una svolta in positivo o in negativo per una squadra: Torino-Milan per granata e rossoneri è una partita decisiva non in assoluto per la stagione, ma per continuare il cammino verso gli obiettivi prefissati. Il Torino con i suoi quindici punti in altrettante gare non può permettersi di guardare se affronta una squadra più forte o alla sua portata, perché un punto di media a partita in proiezione significa che a fine campionato se ne saranno conquistati in tutto trentotto, due in meno dei quaranta indicati dall’allenatore come quota per restare in serie A. Il Milan con i suoi ventuno punti e un distacco di quattordici dalla Juventus, dodici dal Napoli e dieci dall’Inter è ben al di sotto delle aspettative. Al momento lottare per lo scudetto è a dir poco una chimera e anche se la squadra di Allegri si è qualificata per gli ottavi di Champions League, proseguendo così il suo cammino nella massima competizione europea, piazzarsi in campionato per disputare anche il prossimo anno questa competizione appare non semplice, anche perché non dipenderebbe solo dai successi rossoneri, ma soprattutto dai passi falsi delle sei squadre che li precedono, oltre alle tre già citate anche Fiorentina, Lazio e Roma.

L’importanza quindi dei tre punti per Torino e Milan è massima poiché un pareggio, nell’era dei tre punti a vittoria ha un valore molto relativo, o una sconfitta complicherebbero ulteriormente il riuscire a raggiungere i rispettivi obiettivi finali. I granata possono vantare una difesa più accorta, diciassette gol subiti a fronte dei diciannove dei rossoneri, ma per quel che riguarda l’attacco con ventiquattro reti realizzate il diavolo è in netto vantaggio sul toro che di gol ne ha fatti quindici. Fra le due squadre il tasso tecnico è quasi senza paragone pendendo nettamente dalla parte del Milan che nelle ultime tre gare ha pareggiato con il Napoli e vinto con Juventus e Catania, mentre il Torino ha perso con la Roma, pareggiato con la Fiorentina e nuovamente perso con la Juventus.

E’ lapalissiano affermare che il Torino non è con squadre come il Milan che deve conquistare punti per salvarsi, piuttosto nelle prossime due gare con Genoa e Chievo, dirette concorrenti per lo stesso obiettivo, però è altrettanto evidente che spesso per giungere al traguardo c’è la necessità di compiere sforzi che vanno oltre il proprio potenziale: né più né meno quello che dovrà fare il Torino domenica pomeriggio. Impostare la partita cercando di contenere il Milan rischia di rivelarsi un boomerang se qualcuno dei campioni rossoneri trovasse la giocata vincente e trafiggesse Gillet, che di miracoli in questa stagione ne ha già compiuti, ma che non può sempre risolvere la situazione. Pertanto, senza andare all’arrembaggio all’arma bianca per poi essere infilzato in contropiede, il Torino dovrà affrontare a viso aperto il Milan correndo qualche rischio per provare a segnare e mettersi così nell’unica condizione possibile per uscire dalla sfida con qualche punto.


Altre notizie
Domenica 15 dicembre
PUBBLICITÀ