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Il Toro c'è, manca il cinismo

di Marina Beccuti

Non si può certo dire che il Toro abbia giocato male anzi, ai punti contro il Parma avrebbe vinto. Anche le statistiche dei tiri fatti mettono in evidenza che i granata avrebbero potuto segnare almeno due o tre gol, ma questo non è successo, considerando anche il rigore mancato di Belotti, che pesa sicuramente due punti. Magari il Parma si è accontentato del pari e se il gallo avesse segnato il penalty avremmo visto un'altra gara, tenendo sempre conto che bisogna dosare le forze giocando ogni tre giorni, specie chi ha la rosa ridotta all'osso, causa infortuni e mancati interventi sul mercato di gennaio.

Proprio questo punto deve far riflettere Longo, che deve studiare una soluzione per dare la possibilità alle sue punte di arrivare meno stanche sotto rete ed essere più lucidi per segnare. E' un discorso vecchio, addirittura stantio, e l'assenza di Baselli lo fa emergere ancora di più. Belotti, in particolare, non può andare a recuperare i palloni per poi lanciare se stesso davanti al portiere avversario, ma deve diventare un animale d'area, solo così si possono risolvere i problemi del gol che il Toro ha da qualche anno. L'anno migliore del gallo è stato quando ha avuto al suo fianco un certo Immobile, uno creava spazio all'altro in area. Il calcio, in fondo, è un gioco semplice e vince chi segna di più. Per questo il Toro ha tredici punti in meno rispetto all'anno scorso, giunti alla stessa giornata di campionato.

Manca un centrocampista, il regista che detti i tempi e smisti le palle buone in attacco. Si dice che a Mazzarri non servisse, magari Longo non è della stessa idea, ma non c'è e allora bisogna cercare alternative, magari spostando dei giocatori in avanti, come Ansaldi quando tornerà disponibile, oppure cercando in Primavera. Quello che bisogna fare è segnare di più, perchè ora occorre fare punti anche senza il bel gioco.