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Il Toro è migliorato rispetto ad un anno fa? Forse si, ma...

di M. V.

L'arrivo di Marco Giampaolo imponeva una rivoluzione che non si è completamente concretizzata, lasciando probabilmente alcuni dubbi (e delusioni) nella mente del nuovo tecnico che dovrà costruire sul nuovo organico con giocatori non tutti funzionali al suo credo calcistico. La modifica principale rispetto ad un anno fa è il passaggio dalla difesa a tre (o a cinque) a quella a quattro, con un centrale in meno. Questa sosta prolungata dovuta prima alle nazionali e poi al Covid può essere un vantaggio per aggiustare i movimenti della nuova retroguardia, che vanta elementi di tutto rispetto: dai titolari delle ultime partite Nkoulou e Bremer, alle riserve di lusso Izzo e Lyanco, con il primo schierato per necessità sulla destra e che potrebbe riguadagnare il posto dall'inizio al posto del brasiliano se tornerà sui suoi livelli.

Sulle fasce c'è stata una vera rivoluzione, con gli innesti di Vojvoda, Rodriguez e Murru, ed il solo Ansaldi adatto però più ad offendere che al contenimento del gioco, il suo utilizzo dipenderà molto dall'avversaria di turno, senza dimenticare Singo, rimasto in rosa. In mediana la coperta è stata allargata con l'arrivo dalla Sampdoria di Linetty, uomo di fiducia di Giampaolo, ed il rientro dal prestito di Segre. Manca il regista, che non può essere certo Rincon, anche se quella posizione, con compiti differenti, sarà presa ugualmente dal venezuelano con il giovane ex Chievo prima alternativa. Oltretutto, a differenza di gran parte dell'ultima stagione, il Toro ritroverà Baselli, che con il nuovo allenatore potrebbe avere un rendimento migliore e ritrovare la qualità che ultimamente pareva un po' smarrita.

Qualche problema sulla trequarti, dove non è arrivato l'interprete desiderato ma è stato ingaggiato il giovane bosniaco Gojak (considerato l'erede di Pjanic, ma piano con i paragoni), che può ricoprire quella posizione oltre a quella di mezza, in caso di necessità. Si spera poi sempre nella ripresa definitiva di Verdi, giunto la scorsa estate e che non ha mai convinto appieno. Davanti, oltre ai consolidati Belotti e Zaza (preferito a Falque sia da Mazzarri che dallo stesso Giampaolo), si è aggiunto il giovane promettente Bonazzoli dalla Sampdoria, che potrebbe rivelarsi una mossa azzeccata di Vagnati, anche se probabilmente di ripiego rispetto agli obiettivi iniziali. In definitiva, la squadra appare migliorata rispetto ad una stagione fa, o più precisamente, meglio assemblata. Resta da capire quanto influirà sull'annata l'assenza di un vero regista di ruolo ed il mancato arrivo dell'uomo di fantasia richiesto dal tecnico.


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