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Il tridente in attacco intriga però ci vuole un centrocampo super

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

Cerci, Barreto e Immobile in campo e contemporaneamente sarebbe un gran bello spettacolo e forse un incubo per le difese avversarie, sicuramente così il Torino avrebbe molte opportunità per trasformare le occasioni da gol in reti. Se il tridente d’accatto intriga e solletica gli esteti del gioco del calcio ha però anche un rovescio della medaglia perché renderebbe la squadra granata decisamente sbilanciata in avanti ed esposta al contropiede degli avversari. Quando un’idea intriga e sulla carta è realizzabile non si può lasciarla nel mondo della fantasia, si deve provare a renderla concreta.

 

Il Torino può reggere un tridente formato da Cerci, Barreto e Immobile? Risposta non semplice perché tutto dipende dal fatto se la difesa riesce ad arginare gli attaccanti avversari e soprattutto se il centrocampo è in grado sia di rifornire i tre attaccanti sia di ergersi a primo baluardo quando il Torino è in fase di non possesso palla, bloccando sul nascere la manovra offensiva altrui. Basha, Bellomo, Brighi, El Kaddouri, Farnerud, Gazzi e Vives sono gli uomini che Ventura ha a disposizione per reggere con il centrocampo il tridente con l’aggiunta dei terzini D’Ambrosio, Darmian, Masiello e Pasquale (tutti citati in ordine alfabetico). Questi undici giocatori sarebbero quelli che più di tutti dovrebbero dare garanzie per far si che il tridente non sia solo un bel sogno, ma diventi realtà. Alcuni di loro hanno marcate caratteristiche di interdizione, mentre altri sono più propensi al gioco offensivo e tutti devono trovare spazio, altrimenti risulterebbe incomprensibile il loro approdo in granata se non fossero adatti al modulo.

 

E’ chiaro che il tridente non può essere utilizzato sempre e che magari una determinata partita inizia con il Torino schierato con un modulo per poi passare, se l’andamento della gara lo consente, ad un altro. In linea di massima, però, se i terzini fossero utilizzati maggiormente in compiti difensivi e se si trovasse il giusto equilibrio in mezzo al campo fra giocatori che interdicono e quelli che impostano la manovra offensiva e riforniscono gli attaccanti allora l’utilizzo del tridente non sarebbe una chimera. La possibilità di utilizzare Gazzi è un arma in più a disposizione di Ventura che rende possibile la contemporanea coesione in campo di tre attaccanti, sia che si ipotizzi un 3-4-3 sia che si pensi a 4-3-3 puri o più o meno mascherati.
Il 3-4-3 potrebbe essere formato da: Padelli; Glik, Bovo o Rodriguez, Moretti; Darmian, due fra Brighi, Gazzi e Vives, D’Amborsio; Cerci, Barreto e Immobile tenendo presente che D’Ambrosio può agire sia a sinistra sia a destra in difesa come a centrocampo, che Pasquale può essere utilizzato come terzino, ma anche in una posizione più avanzata e che Makismovic, Masiello, Basha, El Kaddouri, Bellomo, Farnerud, Meggiorini e Larrondo sono tutti impiegabili per esigenze tattiche dovute al modo di giocare degli avversari o per sostituire un compagno.
Il 4-3-3 potrebbe essere composto da: Padelli; Darmian, Glik, Bovo o Rodriguez, Moretti; Brighi, Gazzi e Vives o D’Ambrosio; Cerci, Barreto e Immobile e che per tutti gli altri valgono le stesse specifiche citate per il precedente modulo.
Ventura ha soluzioni multiple se vorrà utilizzare il tridente d’attacco, starà a lui trovare il giusto equilibrio per la squadra.


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